L’elaborazione del lutto nella società moderna è sempre più difficile. Questa difficoltà indica una profonda immaturità.
Lo è nella misura in cui l’esperienza vissuta è tramandata. L’atto di trapasso della significatività di un’esistenza, è celebrato nel lutto. Negli Stati Uniti il lutto è una “festa” alla memoria. Nei paesi del Mediterraneo è pianto, freddo in colore nero, tristezza e solitudine. .
Fin qui tutto chiaro. Però questo concetto non è affatto scontato. La MODERNITA’ ha imposto un superamento del concetto di morte. Lo ha fatto per consentire ingenti perdite nei 2 conflitti mondiali. Morire per la patria è stato esaltato come un gesto nobile. In effetti lo è e va riconosciuto tale. Quindi onore e sacro ricordo a tutti coloro che sono deceduti per la Patria: vincitori e vinti. Questa sacralizzazione della morte ha però, nel tempo moderno, comportato l’isolamento del concetto di morte nella vita. La modernità ha imposto nella società dei consumi il sempre giovane come modello di vita. Ovviamente il giovane non muore, quindi la morte è scomparsa come un atto imbarazzante dalla vita.
Ecco che il decesso per abusi, commessi da diversi cantanti, “sconvolge” la gente più comune. Peccato che pochi focalizzino come l’abuso sia stata la causa della morte. Non ultima l’omosessualità, che viene spacciata come normale opzione sessuale e che si conferma morte. Purtroppo questi concetti non vengono recepiti nella fretta d’archiviare il fatto.