Effetto reddito e sostituzione – parte 1 con slide di spiegazione

Effetto reddito e sostituzione – parte 1 con slide di spiegazione

Effetto reddito e sostituzione, un concetto di microeconomia che crea non pochi problemi agli studenti. Il motivo di tale difficoltà, risiede, secondo me, insegnando la materia, negli schemi. Usualmente i libri di testo sono avari nel presentare eventi di micro o macro economia attraverso i grafici.

Si percepisce la mancanza, sul mercato della formazione, di un testo che spieghi per schemi e non a parole i concetti. Esisterà? Che ci sia o no, la rappresentazione grafica, in questo sito è applicata.

Affinchè l’articolo possa essere indicizzato, deve contenere almeno 300 parole, e tali saranno qui pubblicate. In realtà il nocciolo duro della spiegazione è contenuto nelle slide fotografate per spiegarsi meglio.

L’intero concetto di effetto reddito e sostituzione avviene al variare del prezzo. Fino a questo punto si è studiata l’economia in forma fissa. I prezzi sono stati considerati costanti. La curva di domanda è nota a tutti mentre il vincolo di bilancio si manifesta come scelta tra 2 beni con un reddito dato. Fino a questo punto si ragiona a “bocce ferme”. In realtà un passo in avanti è stato compiuto.

Dalla fissità delle curve di domanda e d’offerta con il punto di equilibiro al loro incrocio, si è passati a considerare 2 beni! In tale nuova dimensione ci troviamo con un reddito dato e la scelta che si basa su delle curve d’utilità. Spiegato meglio, possiamo scegliere tra due beni a costanza di reddito, considerando l’incontro del vincolo di bilancio con una curva di utilità.

Il passo successivo è studiare questo mondo stabile con una variante: i prezzi. Cosa accade se i prezzi salgono o scendono?

L’effetto reddito e di sostituzione entra nei nostri pensieri di microeconomia grazie a questa novità: la modifica del prezzo.

Subito serve ragionare in termini di reddito reale e monetario. Rappresentano una naturale conseguenza del cambio dei prezzi. E’ reddito reale quello che conserva il potere d’acquisto. Al contrario è monetario quello che si esprime sulla moneta teorica (cartacea) non in corrispondenza con i prezzi.

Qui esposta la prima fotografia che inquadra il problema.

Un grazie, per questi studi in termini di stimolo, va allo studente e manager, Federico Garavaglia di Milano.

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