L’effetto reddito e sostituzione, in microeconomia, è già un concetto complesso tra teoria e rappresentazione grafica. Il “boom” lo abbiamo nelle esercitazioni pratiche conteggiando realmente gli effetti combinati. Uno dei prof più illuminati del Paese sull’argomento, e non solo, è la prof.ssa Elisa Battistoni che insegna a Roma. Infatti questo esercizio è tratto dagli insegnamenti della prof. Battistoni, allargandone però la spiegazione e la grafica con maggiore approfondimento sui singoli passaggi. Queste sono le novità rispetto alla versione originale.
In questa funzione di domanda “p” è il prezzo e Q la domanda di un bene. Come primo dettaglio ci viene fornito il prezzo, pari a 10 dollari e il reddito per 120 dollari.
Le domande per risolvere l’intero esercizio sono in tutto 6:
1 – quanti beni in Q si possono acquistare?
2 – nel caso il prezzo di Q dovesse scendere del 5% quale reddito sarà necessario per acquistarne la stessa quantità?
3 – in corrispondenza di questo nuovo reddito, ottenuto in risposta al quesito 2, quanti beni si possono acquistare? Ricordiamoci che qui ci sono, come al solito 2 beni che possiamo chiamare Q e Y.
4 – fermo restando il reddito iniziale (120 $) considerando il nuovo prezzo che è calato del 5% quanti beni sono acquistabili? (qui è possibile una iniziale confusione che andremo a risolvere)
5 – con il prezzo del bene Q diminuito del 5% di quanto varia il numero di beni richiesti?
6 – quanto è dovuto all’effetto reddito e quanto a quello di sostituzione nella diversa richiesta di bene?
Per risolvere questo esercizio non sarà sufficiente un solo studio (quello qui presente) ma ne utilizzeremo tre.
Inserendo i dati nell’equazione della domanda abbiamo: Q = 25 – 8*10 + 0,5*120. Il risultato è pari a 5, quindi la Q = 5.
Se si dovesse utilizzare nuovamente l’equazione della domanda s’otterrà un dato errato. Nel dettaglio usando l’eq. della domanda il reddito (Y) sarà pari a 112 ma non è quello giusto. Perchè? Ecco uno dei punti che l’esercizio svolto dall’esimio e illustre prof.ssa Battistoni non affronta (peccato).
al suo posto serve un vincolo di bilancio.
Applicando il vincolo di bilancio, al punto 2, vediamo cosa accade (come nota a margine si riporta l’errato conteggio utilizzando la funzione di domanda).
A tutti è nota la formula del vincolo di bilancio: il prezzo del bene x per la quantità x più il prezzo di y per la quantità di y = al reddito. Applicando la formula emerge che: 10Q (sarebbe la quantità x) + py*qy = 120
La quantità acquistata di bene già calcolata è pari a 5 quindi: 10*5 + py*qy = 120
Lavorandoci sopra abbiamo 50 + py*qy = 120 il che vuol dire py*qy = 70 il che deriva da 120-50.
L’altro bene (il vincolo di bilancio è strutturato su 2 articoli) gode di un reddito speso pari a 70 dollari.
Assumendo che il prezzo di y sia 1 (un dollaro) salta fuori che py*qy=70 ovvero qy = 70/1 quindi 70. Questo passaggio è “antipatico” perchè si deve inventare quell’1 che da veramente fastidio. Disagio che nasce perchè il valore di prezzo di y non viene dato dal tema, ma dedotto come ragionamento logico, passaggio che fa soffrire ogni studente; è vero. Si chiede scusa agli allievi se li si esorta a “sapersi arrangiare perchè la vita richiede tale attitudine“.
Chiarita questa posizione, ora si calcoli la riduzione del prezzo del bene Q in ragione del 5% su 10 dollari, il che fa 9,5 $.
A ulteriore differenza dall’esercizio originale della Prof.ssa Battistoni, qui s’acclude la rappresentazione grafica del punto 2.
Nel successivo articolo si procede dal punto 3.
. Utilizzando ERRONEAMENTE la funzione di domanda per calcolare il reddito avremmo:
5 = 25 – 8*9,5 + 0,5x
ovvero 5 = 25 – 76 + 0,5x
quindi 5 – 25 + 76 = 0,5x per concludere con 56/0,5 = 112. Si tratta di un risultato congruo in termini di logica ma non corretto. Congruo perché tra i 117,5 e gli attuali 112 la differenza è minima. L’economia però non funziona per risultati similari.
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