Effetto leva sul ROE considerato in questa sede estremamente negativo perchè falsa il valore stesso dell’indice.
Il ROE indica la redditività del capitale proprio e questo quando i dati sono corretti e validi. Vuol dire che il capitale sociale più le riserve, sono valori adeguati e l’impresa non è sottocapitalizzata. E’ certamente sottocapitalizzata quella spa con 160mila euro di capitale sociale e un fatturato di 34 milioni. Su questo punto di vista si dovrebbe riuscire a capire con il buon senso quale sia il corretto rapporto tra il capitale proprio è il totale delle fonti.
I due parametri qui impiegati per rendersi conto del corretto valore del ROE sono il fatturato e il totale degli impieghi.
Per stabilire un adeguato rapporto tra ROE e il totale degli impieghi serve utilizzare il leverage. Come noto il leverage è un indice il cui sviluppo passa da 1 a 4. Con 1 l’azienda è libera da capitale di terzi, mentre con 4 sta per portare i libri contabili in Tribunale. In questa distribuzione un valore tra 2,2 e 2,5 si trova il capitale proprio adeguato alla struttura aziendale che presiede.
Un esempio.
Capitale proprio pari a 160.000 euro. Totale degli impieghi (prelevato dallo Stato Patrimoniale in Dare) pari a 23.000.000. In queste condizioni, con un utile pari a 700.000 il ROE è pari a 700.000/160.000 = 4,37 per 100 = 437% (valore corretto matematicamente ma completamente fasullo)
Il leverage nelle medesime condizioni è: 23.000.000/160.000 = 143,75 (valore altrettanto assurdo)
Attenzione che i dati sono reali e riscontrati presso una spa.
Un valore corretto di leverage dovrebbe essere tra i 2,2 e 2,5. Ipotizzando un 2,5 abbiamo:
23.000.000/x = 2,5 in questo caso la x è = a 23.000.000/2,5 = 9.200.000
Ecco il corretto valore del capitale sociale o proprio in un’impresa da 34 milioni di fatturato e 23 milioni di totale dell’attivo.
Chiarito questo concetto come ordine di grandezza è possibile ora discutere d’effetto leva a seguire nel prossimo studio (effetto leva sul ROE/2).