Economia dello sviluppo come materia di studio all’Università. Ho studiato questo tema anni fa, presi 28 su 30 e ringrazio ancora la docente di riferimento presso l’Università Cattolica di Milano. La ringrazio perché, esame durante, ci trovammo in disaccordo sulla valutazione dell’evento globalizzato. La docente era a favore io a sfavore della globalizzazione. Nonostante queste differenza concettuale, l’insegnante apprezzò, pur non condividendo, l’impianto della mia base concettuale e la premiò.
Fu premiata la chiarezza espositiva e i diversi riferimenti bibliografici che apportai alla mia tesi.
Chiarito il preambolo, si è aperto in questo sito web un dibattito sull’economia dello sviluppo.
Il concetto s’applica al nostro paese. Cosa vuol dire economia dello sviluppo per l’Italia ammalata da virus cinese?
L’attuale Governo, quello diretto da uno non eletto da nessuno, quindi illegittimo, (il riferimento è al Giuseppe Conte) pensa di spartirsi i soldi regalati dalla Ue. Si tratta del cosiddetto Recovery fund, piano d’assistenza promesso dalla Ue ricca a quella povera in un’epoca d’assenza della pandemia. Detto più chiaramente, la Ue ricca ha promesso denaro ai poveri quando non era appestata dal virus cinese. Oggi il quadro di riferimento è mutato. La pandemia, in agosto 2020 sta colpendo sia la Germania sia la Francia, creando situazioni di disponibilità all’elemosina diverse de quelle di luglio appena trascorso.
Nonostante ciò l’Italia (quella del Governo illegittimo) pensa a come spendere il denaro regalato.
In questa progettualità di spesa si pensa che l’economia circolare sia una possibilità di sviluppo. Concesso che questo dettaglio possa avere una ricaduta sul sistema economico, il punto non è stato ancora centrato.
Cosa rende i nostri concittadini in grado di lavorare per i prossimi 45 anni con diritto a pensione e tfr?
A seguire nel prossimo studio dedicato al tema.