Draghi Figliolo e AstraZeneca inaffidabili. Prof Carlini

Draghi e il Generale Figliolo ammettono sulla stampa (Sole 24 Ore del 17 aprile 2021 a pagina 8 nell’articolo Vaccini; 2,7 milioni di dosi non somministrate scritto da Marco Ludovico da Roma) che non rilevano alcun rigetto da parte della popolazione verso il vaccino AstraZeneca.

Le parole testuali riportate nell’articolo sono: Mario Draghi non si fa scalfire da allarmi presunti: “Io il crollo di fiducia in AstraZeneca non lo vedo nei dati”. 

Ovviamente il cosiddetto Presidente del Consiglio non sa che il vaccino AstraZeneca è imposto al cittadino che DEVE firmare una liberatoria del tipo “l’ho voluto e scelto io assumendomene la responsabilità”. Ecco dov’è il contro senso. Il vaccino, ma qui si discute solo di un tipo, è imposto, motivo per cui non traspare la reazione negativa della popolazione a quella soluzione vaccinale!

A Milano o s’accetta AstraZeneca o non ci si vaccina! Alla faccia della libera scelta.

L’imposizione del vaccino e quindi la conseguente esposizione a rischio si riversa sul voto; ecco dov’è la quadratura del cerchio.

Ancora una volta la Nazione è in presenza di un Presidente del Consiglio dei Ministri che “non vede” e guarda caso è un “non eletto da nessuno”.

Il “non eletto da nessuno” è sistematicamente sganciato dal Paese, tra l’altro il Draghi è un ex Governatore di Banca Centrale, ovvero un personaggio che vive in un mondo tutto suo. Sicuramente chiedergli il costo di 1 litro di latte lo mette in difficoltà (come già avvenuto con un Ministro delle Finanze targato Partito Democratico che è ancora in giro).

Il problema è che gente di questo tipo “governa” la Nazione. Chi ha permesso questo? (l’attuale Presidente del Consiglio).

Non è finita.

Ogni militare, a scadenza d’anno (ciclo di 12 mesi) riceve dal suo diretto superiore le “note caratteristiche”. Si tratta di un giudizio dove solitamente il superiore si vendica sull’inferiore; è un rito. Tra le tante voci d’aiuto nella redazione della note, c’è ne una che recita così: fedele esecutore d’ordini”. 

L’Esercito Italiano è fermo a questa dizione che vale per qualsiasi grado: dal sergente al generale di corpo d’Armata.

Ecco il guaio.

Da Sergente a Capitano essere un fedele esecutore d’ordini ha un senso.

Dal grado di Maggiore a Tenente Colonnello la dizione dovrebbe mutare in “intelligente esecutore d’ordini“.

Da Colonnello in poi (pagati come Dirigenti) questi personaggi dovrebbero “dirigere” rispondendo a una nuova classifica: “propositivo esecutore d’ordini”.

Il Gen. Figliolo è rimasto al “fedele” in quanto a Lui non tange la qualità o i morti per vaccino, per il Generale potrebbe anche essere soluzione saliva che va bene lo stesso. Al Gen. Figliolo servono solo vaccinazioni di numero, non di qualità.

A un soggetto di questo tipo dovremmo dare la prospettiva di promozione a Capo di Stato Maggiore?

Un vero Generale avrebbe espresso i suoi dubbi (se fosse capace d’averne) ai superiori, sul vaccino AstraZeneca. Nel caso gli fosse ordinato di proseguire, avrebbe chiesto/preteso un ordine scritto per eseguire un ordine nel quale non si è completamente persuasi. Ma questo livello di pensiero non si adatta a un prossimo Capo di Stato Maggiore che resta a livello di “fedele”.

Per tutti questi motivi il “fedele” Generale e il non eletto Draghi, sono certamente i meno adatti a ricoprire gli incarichi loro assegnati.

Possiamo andare a votare o si deve attendere il pensionamento del Mattarella?

Related posts

Il costo del vaccino contro la polmonite cinese (covid). Prof Carlini

Dimenticando 200mila morti italiani. Prof Carlini

Il punto debole dell’economia internazionale. Prof Carlini