Domanda di moneta e offerta. Simbologia. Macro

Domanda di moneta e offerta quindi ogni passaggio pertinente al ruolo della Banca Centrale nel sistema monetario, è studiato in Macro. Per la precisione si tratta del capitolo (di solito il 4 in ogni manuale) chiamato MERCATI FINANZIARI.

Chiarito l’equivoco, l’opposto di “c” è 1 – c ovvero i depositi di denaro in banca nel conto corrente. Quindi abbiamo:

Ora un passo in avanti.

La domanda di moneta, quella complessiva, s’indica con una M maiuscola apostrofata con d, quindi Md. In formula si scrive in questo modo: Md = Y (reddito) L (sensibilità) i (interesse). Entrando più nel dettaglio si ha che per reddito ci si riferisce a quello nominale (non reale). La distinzione è sostanziale. Il reddito nominale è quello che c’è scritto sulla moneta. Dieci euro valgono 10, ma in termini reali vanno divisi per i prezzi. Quindi i 10 euro nominali, diviso per i prezzi, consentono d’acquistare non 10 cose ma ammettiamo 8 o 9. Questa differenza tra monetario e reale è veramente importante.

Quindi ora si riscrive la formula in modo completo in questi termini:

Coraggio che siamo a buon punto. Il passo successivo è stabilire una relazione tra la domanda di circolante (CId) e Md. Questa relazione esiste (eccome!). La domanda di circolante è pari a “c” che moltiplica Md. In formula il concetto si presenta in questo modo:

Vuol dire che la fame di circolante da parte degli operatori e di noi tutti, è uguale al cotante per la domanda di moneta. In un mondo di solo circolante, varrebbe la formula appena indicata, ma ci sono le banche da considerare che lavorano sui DEPOSITI dei cittadini. La formula che ci spiega come si formano i conti correnti bancari (depositi) è:

a seguire, in altro studio di seguito pubblicato, maggiori spiegazioni.

 

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