Dalla parte della Corte Suprema di Giustizia degli Stati Uniti significa ragionare con il cervello. Le motivazioni per cui mi sento e sono a favore di quanto stabilito in tema d’aborto sono:
- finalmente la legislazione sul tema è stata decentrata dall’organo Federale a quello locale. Ci sono 50 stati, nel paese nord americano che è bene legiferino presentandosi agli elettori per chiedere il rinnovo dei loro seggi. Perchè dovremmo essere contro questo restituire alla norma locale la regolazione della Giustizia in quell’ambito?
- la vicenda nel dettaglio: da Uomo maturo ho vissuto 4 gravidanze nel ruolo di padre. Due di queste non sono andate a buon fine, peccato. Le restanti gravidanze mi hanno donato dei gioielli di figli; una ragazza che oggi è donna e sposata e un ragazzo ora giovane Uomo. Con questa esperienza ritengo che la decisione se proseguire o interrompere uno stato interessante non può e non deve essere lasciata alla sola futura madre. E’ saggio e anche legale che l’uomo regolarmente sposato con la donna (in ciò escludo i fidanzati e i cosiddetti “compagni” che non hanno giustificazione giuridica) si debba esprimere e se la donna minorenne i genitori della di Lei devono intervenire. Non escluso che anche i genitori del di Lui (se minorenne) si debbano esprimersi. Si tratta di una visione romantica della vita, ma del resto la procreazione non lo è?
- tagliata fuori la donna nell’autodeterminazione della gravidanza, è saggio ricordare che quel feto, 20 anni dopo è un cittadino, parte della società nel pieno della sue forze. Con quale “autorità” lo si uccide?
- la gravidanza è troppo importante per essere lasciata alla singola persona! Il futuro cittadino è anche un fatto di Stato nel momento in cui ci lamentiamo di 10 milioni d’immigrati a piede libero nel Paese (di cui 5 resi cittadini!! nel caso italiano).
Con queste premesse mi sento onesto e dalla parte della decisione della Corte Suprema americana.