Curriculum; quante vale il mio? In prossimità di fine anno posso chiedermi quanto valgo.
La mia idea di curriculum non è limitata a un foglio con dati:
- anagrafici;
- immagine;
- studi;
- esperienza;
- ambizioni;
- dichiarazioni di chiusura.
Senza tanti peli sulla lingua non sono un ragazzino (me ne dispiace) la mia capacità umana e professionale va valutata in questi termini:
- l’azienda che s’è affidata a metà da febbraio a dicembre 2023 chiude il bilancio con una crescita del fatturato del 25%;
- nel confronto con pari imprese del settore (dati del Sole 24Ore) gli altri crescono del 4%;
- da un’indagine svolta dal mio cliente confrontando similari imprese la loro crescita di fatturato s’attesta al +12,5%
- probabilmente il dato percentuale potrebbe non essere significativo. In termini di volume di fatturato il mio apporto ha prodotto una crescita di 1,2 milioni di euro;
- le prospettive per il prossimo anno sono di crescere tra il 1,5 e i 2 milioni. Un dato di questo tipo rappresenta il “felice incubo” del mio imprenditore che si sente letteralmente trascinato (una sorta d’ascensore) da un livello all’altro. Questo personaggio (è una signora) agisce su un mercato dove al 90% si presenta come commerciale e solo al 10% come manifattura. E’ palese che quest’impostazione è da me “contestata” puntando decisamente ad alzare il manifatturiero al 25-30% rispetto all’area commerciale. Sarà possibile?
L’impresa che si è rivolta a me non ha mai avuto uno sviluppo di questo tipo nei decenni precedenti.
L’atteggiamento della Signora e imprenditore è di grande apertura e disponibilità al confronto più aperto e diretto senza nessun fronzolo.
Il dibattito è aperto. Non ci sono mai stati, fino ad ora, punti di disaccordo per un motivo semplice: come si fa a litigare quando bisogna crescere?
La tecnica è quella delle maniche che si tirano su. Le truppe alpine potrebbero sintetizzare con un “tasi e tira” (motto del Rgt d’artiglieria alpina a Dobbiaco – Bz)
Questo è quanto vale il mio curriculum.