Costruzione della curva di domanda. A latere dell’effetto reddito e sostituzione

Costruzione della curva di domanda. E’ la prima richiesta che presento agli studenti appena li incontro nei miei corsi. Quasi sempre mi trovo davanti a un grafico dove si dimentica cosa segnare in ordinata (il prezzo) e in ascissa (la quantità). Comunque, timidamente, viene segnato un tratto discendente, motivato dal calo del prezzo e il contestuale aumento della quantità. Ottimo, ben fatto! Nessuno, ormai sono rassegnato, riesce invece a spiegare la stessa curva di domanda nei termini che qui sono spiegati, come applicazione pratica dell’effetto di reddito.

Chiarita la differenza tra REDDITO MONETARIO E QUELLO REALE, ai fini della costruzione della curva di domanda si consideri solo il MONETARIO.

Per ben spiegare questo concetto, basta usare le parole, serve mostrare la grafica. Si notino 2 grafici collegati tra loro. Nel primo ci troviamo in un ambiente con il reddito (Y) in ordinata e la quantità in ascissa (X).

Nel secondo grafico, collegato al primo, pur conservando la quantità in ascissa (la X) ci troviamo con il prezzo in ordinata (P). Questi 2 aspetti sono necessari per iniziare a ragionare nella costruzione della curva di domanda, ma non è finita. Si noti come nel primo grafico sono presenti 2 curve d’indifferenza, la U1 e la U2. Questo è un secondo dettaglio non di poco conto.

Le 2 curve d’indifferenza mostrano come il reddito MONETARIO si apre verso valori più importanti (portandosi sempre più a destra). Ciò significa toccare panieri e utilità crescenti, quindi le 2 curve d’indifferenza già indicate.

Come effetto dal movimento del REDDITO MONETARIO si determina la curva di domanda.

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