Come scrivere un tema, suggerimenti e idee. Prof Giovanni Carlini

Come scrivere un tema: suggerimenti e idee

Scrivere è un’arte che si impara leggendo. Concettualmente le parole devono fluire come se fossero note musicali di una melodia; se qualcosa fosse stonato lo sentiremmo immediatamente!

Ecco uno schema semplice per come scrivere un tema.

                                                                   IL TITOLO

Attenzione al titolo che rappresenta la sintesi dello scritto.

Attraverso queste 3 o 4 parole s’attira o respinge l’attenzione del lettore. Dobbiamo partire dal presupposto che nessuno ha voglia di leggerci. Possiamo solo attirare l’interesse armati di sintesi. Il titolo è una sintesi. Da qui inizia qualsiasi cosa stiamo scrivendo: il titolo! Dice tutto, non dice nulla ma incuriosisce. 

                                                            L’INTRODUZIONE

E’ consigliata in ogni scritto. La sua lunghezza è solitamente di 3-4 righe. Certamente nei libri coinvolge molte pagine, ma noi siamo sintetici. L’introduzione spiega il perché il lettore dovrebbe leggere. Attraverso queste 3 righe si deve “inchiodare” la curiosità. L’introduzione viene scritta “ad effetto” per colpire, interessare, sconvolgere, rendere partecipi. Si tratta di una sintesi non conclusiva dell’argomento che meglio spiega del titolo del tema.

                                                                   IL TESTO

Sia per scuola sia nel giornalismo lo sviluppo ottimale è intorno alle 75-85 righe. E’ bene seguire questo schema:

  1. di cosa stiamo parlando: l’argomento;
  2. quali sono le premesse storiche, logiche. Significa cosa si è detto nel passato su questo aspetto;
  3. cosa se ne dice adesso, descrivendo le diverse scuole di pensiero. Quindi le interconnessioni interdisciplinari passate e presenti;
  4. nell’ambito delle scuole di pensiero indicarne una. Qui serve il proprio punto di vista argomentato e logico;
  5. proiettarsi sul futuro prevedendo cosa sarà, senza essere fantascientifici.

                                                             CONCLUSIONI

Le conclusioni sono sempre il doppio dell’introduzione o anche di più (ma non troppo). In questo caso è consigliabile non siano più di 10 righe. Nelle conclusioni si agisce su 2 piani. Si prende atto del possibile futuro o di un punto fermo della trattazione. A quel punto ci si chiede se si hanno i mezzi e le risorse per raggiungere gli obiettivi. Praticamente si crea la “suspance” con un quesito concludendo così il testo.

Esempio pratico sul come scrivere un tema. Descriviamo un fatto storico: la caduta del muro di Berlino e le divisioni tra culture.

Titolo provocatorio: è veramente caduto il muro di Berlino?

Introduzione: …..la guerra fredda si è conclusa nel cuore dell’Europa. Esattamente dove fu provocata 40 anni prima. Oggi altri muri si stanno alzando profilando uno scontro caldo tra civiltà e modelli di vita. L’ex segretario di stato statunitense, Henry Kissinger, ha pubblicato un libro su un possibile scontro sino-americano. E’ l’inizio di una nuova era?

Testo:

  1. la divisione dei popoli, culture e pensieri è frenabile da un muro?
  2. Si fece questo per……….
  3. Oggi sembrerebbe inconcepibile, ma in realtà abbiamo esempi sul confine messicano-statunitense, in Palestina, tra le due Coree….. L’idea di un muro a divisione è antico come lo è il mondo ma… Lo stesso concetto di divisione tra culture è alla base dello scontro militare..
  4. Si parla di globalizzazione. “Io” (ecco che finalmente spuntano le idee personali) non credo che….Ad esempio, potrebbe affermare che il commercio e la delocalizzazione non bastano per superare le divisioni cultuali.
  5. Nel futuro come argomentato nel testo “Scontro tra civiltà” prevedo un acuirsi delle tensioni,,,,

Conclusioni:

Abbiamo la forza morale per un rilancio dello spirito di collaborazione tra i popoli?

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