Colpo di stato in Italia. Ancora un’altro colpo alla democrazia proseguendo la serie iniziata nel 2011.
Il colpo di stato può essere cruento o soft. In America Latina, negli anni Settanta ci hanno abituato ai carri armati in piazza. Francamente anche in Europa è accaduto; Francia (1962), Spagna e Grecia. Il caso italiano, inaugurato con il Giorgio Napolitano nel 2011 è più soft. Anzichè la forza militare è stata utilizzata la forzatura istituzionale. Si tratta di gente (presentati come leader politici o tecnici) non votata da nessuno, posta al comando di tutti. Nella migliore delle ipotesi questa è un’anomalia costituzionale. Nel caso volessimo dare il nome che spetta a tali fatti, si chiama colpo di stato.
Il Napolitano, nel 2011, allontanando il Signor Silvio Berlusconi, avrebbe dovuto avviare nuove elezioni. Non l’ha fatto.
In non so quale anno, sempre il Napolitano, ha chiamato alla direzione della Nazione un Renzi. Un soggetto non votato da nessuno. Perchè è avvenuto questo?
Nel dicembre 2016 il Signor Gentiloni subentra al Renzi. Dovrebbe essere un governo per portare alle elezioni il Paese. Non avviene neppure questo.
Sotto questo punto di vista anche la Ue è compromessa.
Fin qui siamo stati sinceri e diretti. Ora la domanda diventa: che si fa? Il risposta è semplice. Portare all’estinzione politica i responsabili di questa situazione. Il partito di maggior responsabilità si chiama Pd, il partito democratico. Ebbene scompaia perchè non idoneo a garantire la democrazia in una nazione moderna. Il colpo di stato non può essere una soluzione alla regola democratica. Concetti semplici ma diventati complessi in Italia.
La copertina all’articolo si riferisce al 1915, epoca in cui l’Italia entrò in guerra senza un lineare percorso parlamentare. Fu una decisa forzatura, quasi un altro colpo di mano. Alle oscure vicende politiche del 1915 seguirono quelle molto chiare del 1922. Questi eventi rappresentano l’origine dell’anomalia italiana, confermata successivamente da un PCI in posizione di anti-stato. Benvenuti in Italia.
Chi sostenne i Nazisti oggi è per Hamas. Prof Carlini