Colpo di stato in Italia, il primo nel 2011 quindi gli altri

Colpo di stato in Italia, il primo nel 2011 quindi gli altri. Molte volte in questo sito web si è fatto riferimento all’anomalia italiana. Il riferimento corre ai diversi colpi di stato celebrati dal 2011 al dicembre 2016. Il pezzo qui proposto rischia d’essere ripetitivo rispetto agli altri. Resta comunque la domanda, perché?

Colpo di stato in Italia, non uno ma diversi. Tutti consumati dallo stesso partito ex comunista oggi cosiddetto “partito democratico”. Esattamente quella forza di sinistra, che in teoria dovrebbe essere la meno golpista, ma nei fatti si è tradita. Perchè è accaduto questo? Una teoria c’è, ma non fa piacere agli ex comunisti. Il riferimento è per un comunismo strutturalmente incompatibile con la democrazia. Bene è stato fatto in quei paesi dove il comunismo è stato dichiarato fuori legge. Al comunismo anti democratico, per bisogno di potere e poltrone, si affianca anche la ex DC. I nomi sono sotto gli occhi di tutti. “Politici” come il Casini, il Mattarella, che avrebbero dovuto conservare un’integrità politica invece perduta.

Oggi, a primavera del 2017 resta ancora un governo non votato dal paese, imposto dal presidente della repubblica. Malignamente si può anche dire che la più alta carica dello Stato stia salvaguardando il diritto a pensione dei deputati mortificando la Nazione. E’ difficile non dar credito a questa visione.

Qui la colpa della DC è palese. Non ha saputo governare distinguendo “loro e noi”. In questa carenza d’educazione civica alla Nazione, la DC ha aperto al colpo di stato in Italia. E’ una responsabilità storica. Probabilmente l’On. Aldo Moro stava lavorando all’ingresso del PCI nel governo quando fu fermato dagli stessi terroristi di sinistra. Una sorta di autogol. Certamente Moro aprì una strada di consociativismo politico che si è consolidata successivamente. I risultati sono evidenti.

Related posts

Chi sostenne i Nazisti oggi è per Hamas. Prof Carlini

Che piacere aver letto Renzo De Felice. Prof Carlini

Renzo De Felice e la sua opera. Prof Carlini