Che piacere aver letto Renzo De Felice, un tomo da 700 pagine, uno dei 3 della sua analisi sul Fascismo.
Cosa pensi personalmente lo studioso De Felice dell’intera vicenda, non è chiaro, ma poco importa. Lo spessore e abilità di narrazione dell’autore e il così grande quanto massiccio ricorso alle fonti storiche, rende De Felice un’ottima guida di comprensione dell’intera vicenda.
Ripeto, è solo un volume della serie di tre, quindi ne mancano ancora altri 2, un totale di 1400 pagine da studiare ancora, però le idee iniziano a formarsi.
Purtroppo, contemporaneamente alla studio dell’opera di De Felice c’è stata la PESSIMA idea di leggere anche Alfio Caruso, “L’Onore d’Italia“. Che brutta idea, un completo e totale disastro!
Il Caruso posto di fronte alla profondità di studio del De Felice si scioglie come un cono di gelato a ferragosto sotto il sole delle 13. Il paragone appare molto azzeccato.
Cosa “uccide” il Caruso nel confronto? E’ semplice.
Il Caruso si perde (anzi annega) in offese e critiche al Fascismo e al Duce.
Questo “autore” non perde occasione per rammentare al lettore che il Fascismo e il suo capo vanno criticati.
A quel punto a chi legge queste sciagurate pagine non resta che o cestinare il libro usandolo per accendere la brace per la carne, oppure avviare una minuziosa opera di pulizia, cancellando tutte le frasi scritte fuori senso e luogo. E’ iniziata così un’intensa opera di bonifica e pulizia dello scritto del Caruso per salvare quanto potrebbe restare interessante.
Ripeto, il dramma “Caruso” deriva da più aspetti:
- sia dal suo ostentare offese al Duce,
- sia dal confronto con un gigante della storia quale Renzo De Felice (in questo è stato veramente sfortunato)
- sia da un altro aspetto tecnico. Narrando della lotta italiana in Africa contro gli inglesi non si spiegano le 3 campagne di guerra svolte nel teatro di El Alamein facendo della storia un unico racconto. Quando poi si vuole approfondire si scoprono passaggi che nel testo non sono neppure accennati. Ripensando a com’è stato concepito il “libro” sarebbe stato saggio che l’autore avesse prima di tutto esposto un un riepilogo oggettivo dei fatti (il contesto) quindi elencate le diverse mappe che vanno spiegate, non solo sbattute lì nel testo.
Comunque il Caruso è servito ad elevare l’opera di Renzo De Felice al massimo dell’attenzione e gradimento, in tal senso va “ringraziato”.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini