Casa Savoia e la produzione d’idee innovative adeguato per dirigere la Nazione.
Lo spunto di riflessione emerge dalla lettura del libro L’Italia del Settecento, scritto da Indro Montanelli qui, in questo sito Web, in amplia riflessione e commento.
Come noto da precedenti spunti riflessivi, la copertina del testo è la seguente:
Da queste parole che proseguono con altri dettagli, emerge una riflessione comparando il basso profilo di governo di Casa Savoia verso l’Italia.
Il pensiero corre all’eterno confronto tra Sparta e Atene; chi, tra le due ha segnato la storia, cosa resta di quelle civiltà?
Di Sparta (modello Casa Savoia) non c’è rimasto nulla, se non qualche rudere.
Relativamente ad Atene abbiamo a tutt’oggi un’intera storia e civiltà, che ha dato i suoi frutti.
Per analogia, quale comportamento favorisce la creazione del pensiero e creatività, lo sfarzo o l’educazione nell’evitare lo spreco?
Ecco il punto: quale gestione delle risorse rappresenta un ottimo tra i due estremi?
Generalizzando, l’esagerazione nello sfarzo porta un Luigi XVI° alla ghigliottina e l’estrema rigidità a Casa Savoia a un profilo povero se non misero di monarchia.
Si tratta di sintesi con tutti i difetti che le conclusioni soffrono. Certamente però lascia perplessi la correlazione tra povertà/basso consumo/assenza di sfarzo e lo spessore nella creatività per idee e concetti.
L’Italia ha avuto una monarchia modesta, da cui emerge un Paese altrettanto di basso profilo, per quanto 7° nel mondo per produzione di ricchezza. Un risultato, quest’ultimo conseguito in decenni estranei a Casa Savoia.
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini