Atlantismo e distretti industriali

Atlantismo e distretti industriali. Andando incontro alla richiesta di Annie, studentessa impegnata nello studio del concetto di distretto industriale, ecco un’analisi originale. Annie non vuol tanto capire la realtà italiana quanto quella statunitense. In effetti il concetto di distretto industriale nasce nel 1860 negli Stati Uniti. Senza alcun collegamento con l’America, ci ritroviamo in Italia un imponente e importante sistema industriale distrettuale. Com’è accaduto tutto ciò e perchè non c’è alcun contatto tra le due esperienze?

Gli anni Cinquanta e Sessanta furono quelli della “terza via”. S’intese con ciò un qualcosa di equidistante tra Russia e America. I protagonisti della Terza via furono l’India e la Cina. In Europa famoso fu l’impegno dello slavo Tito. Quindi in Africa Nasser. L’Italia, all’epoca di Fanfani, cercò anch’essa la sua terza via. La chiamò ATLANTISMO.

A dispetto del nome che induce in errore, per atlantismo non si intende affatto una relazione con gli Usa. Tutto il contrario. Si cercò una qualcosa che fosse “italiano” da presentare al mondo. La scelta politica non ebbe successo. Non trovò motivo neppure la terza via nel mondo che fallì. Dall’esperimento politico rimase l’abbozzo industriale. Ecco che si formarono i primi distretti industriali in Italia.

Quest’eredità politica del sistema dei distretti è rimasta intatta, tanto che ancor oggi pesa. Essere a favore del sistema è come far parte di un orientamento politico.

Figli dell’atlantismo, i distretti industriali italiani nulla hanno a che fare con l’esperienza aziendale statunitense. Per gli americani il distretto resta una prospettiva industriale di contenimento del costo di produzione.

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