Assicurazione e spese mediche in viaggio. 18mila euro al pronto soccorso. Taccuino americano.
Assicurazione e spese mediche in viaggio: che dolore! E’ noto il caso qui narrato del turista italiano e dei 18mila euro richiesti dall’ospedale per 2 visite al pronto soccorso. Tali visite si sono ovviamente completate con degli esami ma resta l’assurdità della cifra richiesta.
Assicurazione e spese mediche in viaggio: una mancata collaborazione. La società assicurativa italiana vuole sottrarsi al pagamento. In pratica non vuole onorare il conto dell’ospedale. Per sganciarsi cerca in ogni modo l’esistenza di una pregressa patologia che abbia prodotto un fatto nuovo definito forzatamente “aggravamento”. Si configura in questa maniera quel classico caso dove si ha il nemico in casa!
Come si sarebbe dovuta invece comportare la compagnia italiana?
- All’atto della richiesta d’autorizzazione all’assicurazione per accedere in ospedale, il medico DEVE allarmare il paziente sui costi. Non solo, DEVE anche riferire che l’assicurazione NON pagherà il conto nel caso sia possibile anche solo l’idea di collegamento tra eventi precedenti e nuovi.
- Il paziente così realmente informato dei rischi, valuta se chiedere assistenza all’ospedale o rientrare in Italia. L’assicurazione, se è seria, aiuta il suo cliente, ora paziente a rientrare celermente in Italia.
- L’assicurazione deve stabilire un protocollo d’assistenza per cui, in assenza di pericolo di vita, non si possa eccedere un valore “x”. Indicativamente è corretto quantificare in 4-5000 dollari massimo, l’assistenza fornibile quando NON c’è pericolo di vita. Ovviamente senza limiti nel caso opposto.