Analfabeti e abuso nell’inglesismo: un’accoppiata vincente e sempre più diffusa. Il basso-molto basso profilo intellettivo è sempre più celato dall’uso/abuso di termini stranieri nel linguaggio corrente. Perchè accade questo? Le persone non sono stupide, conoscono perfettamente la loro inadeguatezza misurabile in zero libri/mese, zero quotidiani cartacei letti/giorno e pochi quanto ripetitivi concetti replicati alla nausea solo per sentire il proprio suono della voce (del genere: se m’ascolto allora esisto).
In questo abisso di mediocrità ci sono 2 scappatoie:
- l’uso abuso (si noti l’accoppiata vincente che distingue tra il solo uso, anche l’abuso a tutti gli effetti) dell’informatica del genere essere sempre connessi alla rete. Connessi per farci cosa? Leggere il buongiorno/buonasera del vicino, le foto d’altri, qualche notiziola, il tempo e la cronaca; tutto qui! Si tratta di un iper-connessi per colmare il vuoto di concetti e idee e quindi l’assenza di tempo per leggere-capire-ascoltare la televisione, i libri, giornali e dialogo evoluto;
- a seguire, per essere perfetti analfabeti, c’è l’inglesismo forzato. Cosa vuol dire? Ecco degli esempi:
- a) lockdown al posto di chiusura delle attività commerciali per epidemia;
- b) pool (che significa pozzanghera) in luogo di gruppo, squadra;
- c) manager anzichè dirigente;
- d) reporting al posto di segnalazione;
- e) audit per intendere controllo;
- f) balanced scorecard per scheda di valutazione;
- g) MRS quando stiamo parlando di SMS, saggio marginale di sostituzione;
- h) target quando semplicemente è solo un obiettivo da conseguire;
- i) cluster al posto di distretto;
- l) performance per la più semplice prestazione;
- m) feedback per controllo successivo.
La lista potrebbe proseguire aggiungendo una serie sterminata d’altre parole come “goal” al posto di centrato! (il riferimento è allo sport).
Perchè il linguaggio degli italiani si è così instupidito? Forse la degradazione del parlare segue di pari passo l’inabissamento degli standard culturali.
De Felice e gli spunti concettuali sul Fascismo. Prof Carlini