Guerra e pace nel XX° secolo. Il passato per leggere il presente. Schede riepilogative estratte dal testo di Aurelio Lepre.
Per dare una risposta a queste domande serve capire la Prima guerra mondiale. Quell’inizio tra guerra e pace nel XX° secolo.
Uno dei tanti dettagli che mi sconvolge è come il 28 giugno 1914 in Serbia si festeggiasse San Tito, in ricordo del 525° anniversario della battaglia combattuta nel 1389.
Della serie: quando, in carenza o eccesso di valori, non si sa più cosa fare e dire!
Grazie all’incancrenirsi dei principi in cui credere, fu assassinato l’Arciduca Francesco Ferdinando quello stesso giorno a Sarajevo.
Concetti come questi appaiono attuali nel vuoto di visuali che attanaglia l’Unione Europea e l’Italia.
Ad esempio fuori dalla UE si cerca lo sviluppo riducendo le tasse per alzare il PIL.
All’interno dell’Unione lo sviluppo si persegue attraverso una pressione fiscale molto alta e leggi del tipo decreto “salva italia” capaci di trasformare il contribuente in evasore. Questo accade se dovesse prelevare più di 3mila euro in contanti, dalla banca, di soldi suoi, sui quali ha già pagato le tasse perchè stipendi e retribuzioni.
Concetti di questo tipo non li vuole discutere nessuno! Tanto meno collegare l’origine di quelle idee e sentimenti ancor oggi, nel 2016 da considerarsi incompiuti. Non abbiamo ancora capito, ad esempio chi sia moderno in una società eccessivamente tollerante. Il pensiero corre ad esempio al ruolo della donna nel mondo. Alla funzione delle tasse in uno stato moderno. Alla stabilità della coppia. Alla comprensione dell’omosessualità se devianza sessuale da curare o un’opportunità di scelta. Nello scambiare un dittatore sanguinario in un mito. E’ accaduto per Lenin quindi Stalin e infine per Fidel Castro. Quante incongruenze. Quando una società è aperta o troppo aperta? Dov’è il limite nell’eccesso d’integrazione tra razze e culture diverse?
Made in China? No I can’t buy it. Prof Carlini