Unicasaitalia è una società privata che si offre sul mercato italiano. Nel dettaglio, questa società è impegnata verso l’amministrazione di condomini e forse altro ancora. Nulla di strano, che sia la benvenuta. C’è però un problema.
Unicasaitalia è una società privata, come sottolinea l’AD Michele Sacchetti. Per la precisione si tratta di una spa. Quest’impresa agisce sul campo immobiliare e in particolare nel settore dell’amministrazione dei condomini. Unicasaitalia vuole essere un modello di lavoro a cui gli amministratori si adeguano. Fin qui nulla di particolare. Benvenuta una realtà che ha la volontà e la pretesa di porre ordine nel settore. A fronte di questi dati iniziali, però ci sono dei fatti che vanno analizzati.
I FATTI
1 – un’impresa di conduzione centrale termica, attiva da 25 anni sul mercato, cerca nuovi clienti. In tal senso alza il telefono e invia email agli amministratori di condominio di Milano. Uno di questi, per ben 2 volte al telefono afferma: …..se siete iscritti all’albo fornitori della Unicasaitalia possiamo parlare, in caso contrario non posso e voglio avere contatti con voi;
2 – l’impresa di conduzione si rivolge quindi per scritto a Unicasaitalia chiedendo un incontro e iniziare la procedura d’iscrizione all’albo;
3 – non ottenuta risposta in una settimana, l’impresa scrive nuovamente e poi telefona;
4 – finalmente risponde per email l’amministratore delegato della società, il Signor Michele Sacchetti. Il tono della risposta non è per nulla amichevole! NON VOGLIO INCONTRARVI. L’ALBO FORNITORI E’ CHIUSO (forse perchè completo).
5 – a una risposta di questo tipo sorge un interrogativo. Come fa un albo fornitori ad essere chiuso? Quali sono le regole di trasparenza che questa spa dovrebbe rispettare? Non solo, ma deve rispettare delle regole?
Qui si apre la riflessione.
RIFLETTERE
Che una società privata agisca sul mercato è assolutamente normale e giusto. Che la stessa abbia un albo fornitori “completo o chiuso” lascia perplessi. Addirittura che l’AD della società, rabbiosamente scriva una email: non ti voglio incontrare apre un sospetto. QUALI SONO LE REGOLE DI TRASPARENZA CHE UNA SOCIETA’ PRIVATA DEVE RISPETTARE PER STARE SUL MERCATO?
E qui l’affondo finale. Essere “privati” non esime dal rispetto di un concetto minimo di trasparenza. Sicuramente esisteranno altri albi professionali chiusi perchè “intasati”. Però la trasparenza impone che un operatore privato SCRIVA in chiaro le sue regole. Ad esempio. L’albo si aggiorna 1 volta all’anno. Precisamente tra le ore 10 del mattino del 1° gennaio e le ore 10.05 della stessa mattinata (sto scherzando ma non tanto)
Le regole d’ammissione sono simpatia personale (sto scherzando ma non tanto)
Potrei proseguire ma non serve. Certo che alla richiesta d’iscrizione, ricevere una comunicazione ufficiale con le regole sarebbe stato “trasparente”. Al contrario Unicasaitalia ha risposto con: l’albo è chiuso e non ti voglio vedere. Alla faccia della professionalità!
Chi agisce sul mercato sia anche privato, è il benvenuto, ma spieghi le sue regole! In questo caso pecca la trasparenza il che è pericoloso.
In effetti, la logica economica ha una spiegazione per questi casi. Il consumatore non contento di “regole private” non compra quel servizio. Questo è quel comportamento che porta al fallimento chi non sa interfacciarsi. Va però osservato come il mercato non sia assolutamente solo capitalistico. Non è neppure tutto regolato. Viviamo in un sistema che accetta il privato nel pubblico, ma con delle regole. Quali sono le regole di un albo professionale e perchè tali norme (anche se private) non sono note?
La conclusione è che il privato se vuole agire nel pubblico non può operare con regole sue e non trasparenti!
Questo articolo è stato preannunciato all’amministratore delegato della Unicasaitalia senza interesse da parte sua.
Il comportamento non trasparente della Unicasaitalia, è al vaglio di un legale e anche questo è noto al signor Sacchetti. Entrambi gli aspetti non sono interessanti per la società. Del resto Unicasaitalia è privata e applica regole private! La foto di copertina a questo studio indica un tizio che lavora duramente. Certamente il personaggio nella foto è un privato che fatica alla luce del sole, con regole oggettive e certe. Saranno anche le sue regole, ben venga il privato nel pubblico! Ma sono regole per lavorare meglio.
Il privato che lavora nel pubblico dovrebbe portarci anche “regole sue” per migliorare il mercato, non per oscurarlo!
Quanto qui commentato si riferisce alla sede di Milano. Potrebbe essere che altre sedi, dello stesso marchio, possano comportarsi in forme professionali adeguate e trasparenti. Ce lo si augura per il bene della Nazione.