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Una tesi di laurea piatta autoreferenziale. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Una tesi di laurea piatta, autoreferenziale, che si limita a commentare l’esistente senza discostarsene affinchè resti nel già detto è quanto impongono i relatori nei diversi atenei italiani. Che noia, che barba!

E’ in corso, sulle tesi di laurea sia di triennio sia magistrale, un appiattimento mostruoso.

La responsabilità del tutto è solo in capo al Relatore. Si tratta di un personaggio che è anche incaricato di seguire le tesi come di un di più. Un servizio non remunerato, noioso e molto sofferto dal corpo docente, che svogliatamente “segue” gli studenti. Inutile affermare che le lamentele sui relatori delle tesi sono molto e molto risentite, secche e taglienti.

Molte cattedre si sono guadagnate il licenziamento grazie al pessimo servizio reso alle tesi di laurea.

L’inadeguatezza del docente alla tesi si conclama quando tarpa le ali al pensiero dello studente.

Ovviamente il laureando non si può permettere un pensiero autonomo del tipo “io penso che…” in quanto non richiesto e necessario. Cambia completamente l’impostazione quando lo stesso studente adduce fonti e pensiero anche non in linea con il relatore e il sentito dire. In questo caso la censura applicata sul laureando è sbagliata. E’ qui che deve saltare la cattedra con il suo licenziamento o ammonimento!

Il docente va ammonito quando censura un pensiero motivato e documentato da parte dello studente.

La somma di più ammonimenti deve provocare la cessazione dal servizio attivo aprendo le porte al servizio di biblioteca o simili.

Non solo, l’elemosinare la tesi al docente tal dei tali, non è dignitoso per un laureando. E’ corretto che l’Ateneo imponga un numero permanente di 3 tesi per docente garantendo il servizio all’utenza e obbligatorietà di risposta alle email entro le 24 ore. Tutto questo non c’è e neppure viene discusso nei giorni aperti, quando l’Università accoglie gli studenti che cercano un corso di laurea a cui iscriversi. Perchè non discuterne apertamente; sarebbe troppo innovativo?

Magari scrivere una tesi di laurea sull’argento potrebbe essere interessante.

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