Tutti insieme senza cui non si risolve un problema grave. Questo è l’auspicio dell’attuale Presidente della Repubblica. Un invito ripetuto più volte, a dir la verità, anche su più temi dall’ecologia all’immigrazione e altri. Su questa posizione della chiamata alla comune azione collettiva è difficile concordare.
La Francia, come la Germania e altri paesi quando hanno un problema, compreso l’immigrazione, chiedono aiuto agli altri?
Francamente chi applica un piagnisteo continuo sull’immigrazione è solo l’Italia.
Questo paese non essendo capace di chiudere le frontiere, scarica sulla Ue la sua cessione di sovranità. Da questo “scarica barili” nasce la frase: “solo insieme risolviamo i problemi“. In realtà è il contrario!
Non è finita.
La frase del Presidente della Repubblica, in realtà, potrebbe sottendere anche un altro aspetto molto più grave.
Il fallimento della Repubblica Italiana, per eccesso d’indebitamento sul PIL, rappresenta il vero motivo dei fondi Ue a sostegno di tutti i Paesi. I costi derivanti dal fallimento dell’Italia, in ambito comunitario, sarebbero tali da trascinarsi dietro anche la moneta unica (euro). Per evitare o procrastinare il fallimento italiano ecco l’intervento della Ue che tanto i soldi li stampa!
Ecco uno dei punti dolenti: stampando moneta, sganciata dalla produzione reale di beni e servizi, la manovra diventa inflattiva.
Ma non è questa l’ottica del presente spunto di riflessione.
Pare che ogni volta che il Presidente affermi che non se ne esce se non tutti insieme, sia un monito alla Ue e a chi ascolta che il fallimento dell’Italia non sia responsabilità solo nazionale. Ecco una delle corrette chiavi di lettura di questa frase che ogni volta la si ascolti lascia piuttosto perplessi.
Certo che se siamo già giunti allo sganciamento dalle responsabilità, la vicenda del fallimento italiano è decisamente più grave di quanto si potesse immaginare. Questo dire per far intendere, non giova alla buona politica come la limitazione del contante spacciata per caccia all’evasore quando necessaria al salvataggio delle banche (già fallite).
Meno male che il Mattarella cessa il Suo ufficio nei prossimi mesi, ma sarebbe un male subentrasse il Draghi già avezzo a questi giochini.