Trump e la nuova dottrina estera che nessuno ha capito. Taccuino americano 2018. Quella posizione di politica estera da interpretare per ben interfacciarsi.
Trump e la nuova dottrina in politica estera, significa un capovolgimento delle precedenti impostazioni seguite dagli Usa dal 1960 ad oggi. Per la precisione, prima di Donald Trump, l’America cercava amici e influenza nel mondo. Oggi questo voler fare amicizia con gli altri popoli è finito. Non che si passi a una fase militare di confronto però l’impostazione è rovesciata. Chi sente il bisogno di un rapporto con gli Stati Uniti si faccia avanti e stabilisca rapporti bilaterali di mutuo interesse.
Spiegando meglio, la nuova America non cerca nulla perchè basta a se stessa. Chi bussa alla porta degli Stati Uniti è il benvenuto, ma non si aspetti che sia questo paese nord americano a fare il primo passo. Il mondo impari a camminare con le sue gambe (se ne è capace).
Segnali in tal senso ce ne sono tanti. Trump e la nuova dottrina estera ha già avuto espressione nei confronti della NATO. Gli Usa spendono, per la difesa militare dell’Europa, ma questa non cede su un rapporto commerciale adeguato alle necessità di entrambe le coste dell’Atlantico. L’importazione di auto tedesche, ad esempio, è da stroncare con dazi adeguati a salvaguardia dell’industria automobilistica nazionale. O meglio, l’auto tedesca, costruita nel territorio degli Stati Uniti, è esente dal dazio!
Perchè nessuno considera questo aspetto dei dazi prima di criticarli? E’ ESENTE DA DAZIO CHI PRODUCE NEGLI STATI UNITI PER IL MERCATO AMERICANO CON MAESTRANZE STATUNITENSI.
Anche le crescenti tensioni con la Turchia rispettano la nuova mentalità. L’arresto di un pastore cristiano americano, da parte della Turchia, sta generando un livello di confronto tra i due paesi senza precedenti. Sintetizzando si può affermare, “al diavolo” il ruolo della Turchia nella NATO e contro la Russia se arresta cittadini americani. Del resto la Turchia appartiene a un’altra cultura rispetto quella Occidentale.