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Tesi di laurea. La via della seta. Capitolo 2. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Tesi di laurea – Capitolo 2. Il percorso cinese coperto dalla Via della Seta

Un difetto di tutte le tesi di laurea è la carenza cartografica o esplicativa; c’è troppo scritto e poca esposizione!

Sicuramente l‘approfondimento, tappa per tappa della via della seta, per quanto sia un ragionamento tipicamente geografico, non può fare a meno di una ricca cartografia.

Del resto il pensiero geografico, privo di un atlante, perde di significato.

Questo concetto non è stato ancora recepito nella Scuola italiana.

Infatti in Italia s‘insegna „geografia“ senza alcun collegamento alle città, fiumi, regioni, porti, autostrade, aeroporti, capitali, confini, latitudine, longitudine, orientamento in base all‘ombra e al sole etc.

Come noto l‘integrale percorso della „Via“ è nell‘ordine di 8mila km.

L‘estensione non si limita alla Cina con l‘Europa, ma collega anche la Corea e il Giappone. Ovviamente l‘intera area indiana è coinvolta nel passaggio da un senso per l‘altro.

Mentre in Occidente, il percorso verso Oriente, fu aperto dalla Via reale di Persia, specificatamente dalla parte asiatica fu la dinastia cinese Han, nel 114 a.C. a pensare a una grande via commerciale.

Questo asse dei trasporti fu realizzato collegando la città di Kashgar (un centro abitato di medie dimensioni tanto che anche oggi conta mezzo milione d‘abitanti) con il resto dell‘Asia.

Si veda per questo l‘immagine numero 1. (L’immagine è visibile nel testo stampato realmente qui per ragioni di pesantezza della mappa è citata ma non esposta)

Kashgar si trova ovviamente in Cina, ma nella sua parte estrema occidentale, quasi al confine con l‘odierno Kanzakistan a nord e Uzbekistan ad ovest lasciando l‘India e il Pakistan a sud.

Questa collocazione periferica, rispetto alla capitale Pechino, rappresenta solitamente una sorpresa per lo studioso che si aspetterebbe un punto di partenza più centrale e politicamente motivato.

infatti Kashgar non è il punto di partenza della via della seta, ma un centro di snodo molto importante che si proietta su altre regioni. Il vero „inzio“ della via si colloca nella capitale di oltre ben dieci dinastie cinesi, ovvero la città di Chang‘an.

Chang‘an (oggi chiamata Xi‘an) è geograficamente opposta a Kashgar trovandosi nel cuore della Cina verso la costa. Si veda per questo l‘immagine numero 2. (Vale quanto già affermato precedentemente)

Chang‘an/Xi‘an è tuttora sede dell‘esercito di terracotta e di altre attrattive quali la Collina della Pagoda bianca e il Parco delle Cinque sorgenti.

Da Chang‘an è possibile collegarsi a sua volta con altre località che sono: la città di Luolan, quella di Qiuzi e Yutian. Per questo si guardi l‘immagine numero 3.

A seguire il noto corridoio di Hexi o del Gansu che ha rappresentato un passaggio molto critico e importante nel transito delle merci verso l‘Asia centrale.

In questa regione, richiamando concetti già citati in questa tesi, c‘è la piccola città di Dunhuang con le Grotte di Mogao e i suoi 500 templi buddisti scavati nella roccia e adornati di ampi dipinti a muro.

Al passaggio è dedicata l‘immagine numero 4.

Il tratto cinese della via della seta termina qui. Proseguendo si entra in Uzbekistan con la città di Shakhribaz o città verde. Il centro urbano è stato considerato uno dei patrimoni mondiali dell‘umanità.

Si prega apprezzare l‘immagine numero 5.

Verso ovest s‘incontra la città di Samarcanda ritenuta il crocevia di culture. Anche per questa città, ricca di edifici a manifattura medievale e orientale e di raffinati giardini c‘è l‘immagine numero 6.

Con quanto qui pubblicato si entra nel capitolo due, paragrafo uno di questa tesi di laurea universitaria.

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