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Taccuino americano: l’Europa e l’Italia viste dall’America

by Giovanni Carlini
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Taccuino americano: l’Europa e l’Italia viste dall’America. Un effetto devastante.

Taccuino americano, guardandosi intorno nel mondo. La prospettiva europea e in particolare quella italiana, se osservata oltre oceano è drammatica.

Inquadrata l’estrema difficoltà dei nostri tempi anche per le PMI, cercando soluzioni creative e attuabili in breve tempo, si giunge a una sola conclusione. Collocarsi negli Stati Uniti per vendere o produrre è difficile ma necessario. Si potebbe anche dire che non se ne può fare a meno per quanto di parte possa apparire questa valutazione.

Stabilito il concetto, si passa alla fase operativa. Per quanto piccole siano le PMI italiane, come si fa ad affacciarsi su un mercato così competitivo e difficile come quello statunitense? Eccoci giunti finalmente alla questione di fondo. E’ qui che il taccuino americano diventa importante!

Tutti sanno che le imprese italiane sono sottodimensionate per competere sui mercati globali, quindi serve aggregazione. Necessitano programmi d’internazionalizzazione condivisi tra più aziende (spesso finanziati dalle Regioni con specifichi bandi) che consentano di portare un prodotto sul mercato.

Esaminando per fasi questo processo serve:

a) affidarsi a un terzo che non faccia gli interessi di nessuno ma di tutti insieme;

b) sottoscrivere un contratto in rete tra 2-3 o anche 4 o 5 imprese;

c) accedere alla finanza agevolata per presentarsi all’estero;

d) svolgere uno studio preventivo sul mercato obiettivo;

e) partecipare alle fiere di settore come osservatori;

f) prendere contatti con gli operatori locali;

g) eventualmente assumere qualche apprendista in grado di parlare almeno in inglese;

h) visitare i contatti locali e partecipare con proprio stand nelle successive fiere di settore nel mercato obiettivo;

i) augurarsi buona fortuna con un prodotto realmente innovativo, studiato in Italia, che esprima un originale stile nella forma come nelle soluzioni adottate. In pratica presentarsi non come rivenditori ma come produttori.

Tutto qui.

L’articolo della serie taccuino americano potrebbe proseguire sviluppandosi su molti aspetti rischiando di distogliere dall’essenza del messaggio e dalla “facilità” delle azioni da svolgere in successione.

Un rischio però va rammentato, che almeno qui in America è molto sentito. La conclusione/riduzione dell’acquisto di titoli di stato da parte della banca centrale comporterà un brusco aumento dei tassi d’interesse. Come a dire, in parole più semplici, che gli interessi cresceranno il prossimo anno, rendendo tutto più caro.

Non è affatto una buona notizia, perché rischia di rilanciare la crisi economica su livelli ancora più duri. Con un futuro imminente, che potrebbe essere più difficile, muoversi oggi, in un regime di costo del denaro a buon mercato è più importante che mai.

Inoltre agendo sui mercati internazionali, non subito, ma a regime sarà possibile accedere a linee di credito locali. Per le imprese italiane va ricordata l’estrema facilità nel ricevere fondi allo sviluppo o in credito d’imposta.

Ultima osservazione. Gli attuali imprenditori sono stati “bravi” a condurre la loro impresa fino ad oggi, ma portarla anche all’estero inizia ad essere troppo. Ecco che affidarsi a un “traghettatore”, che sappia perseguire gli interessi di tutti diventa importante, come un Comandante sulla nave attraversando la burrasca.

Auguriamoci buon lavoro – il taccuino americano.

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