Sul Suicidio Occidentale come libro ci sono dei concetti da salvare come approfondimento (meno male, il dubbio spesso assale, ma per fortuna qualcosa si salva).

Nelle pagine da 80 ad 83 l’argomento analizzato nel libro coglie la DISINTEGRAZIONE FAMILIARE che s’accanisce ed è sofferta in particolare dalla popolazione nera americana per impreparazione e carenza d’assetti culturali adeguati.

Di cosa si tratta? Più che giudizi è meglio analizzare i numeri.

Nel 1965 (quando iniziarono le politiche d’assistenza per la popolazione nera ad opera della presidenza Johnson):

  • il 24% dei bimbi neri nasceva fuori dalla coppia, da madri singole e spesso troppo giovani;
  • il 3,1 dei nascituri bianchi veniva al mondo da una mamma sola, non sposata.

Passano gli anni e nel 1990 si è voluto verificare l’efficacia degli stanziamenti a favore dei neri. I risultati riscontrati sono stati:

  • il 64% dei neri nasceva da una donna sola;
  • il 18% dei bianchi soffriva della stessa patologia sociale.

Pare che la stessa analisi, con dati attuali, segnali come il 70% dei neri venga al mondo senza il supporto di una coppia.

Va citato un passaggio che emerge sul Suicidio Occidentale a pagina 81: …per chi nasce al di fuori di una famiglia con due genitori (forse esistono famiglie che non siano tali se non superstiti dopo il decesso di uno dei due?) la probabilità di una vita povera è molto alta. Gli autori di quello studio sono una coppia celebre: il marito George Akerlof, ha vinto il premio Nobel per l’economia nel 2001; la moglie è Janet Yellen, nominata presidente della Federal Reserve da Barack Obama, poi segretaria al Tesoro di Joe Biden. 

Questo passaggio in effetti riabilita l’attenzione verso il testo del Signor Rampini. C’è ne sarà un altro che verrà affrontato successivamente relativo alle spese pubbliche effettuate dallo Stato imprenditore in epoca contemporanea ovvero post 1960.

Guardando tutti i giorni la popolazione nera americana e collegandola alla DISINTEGRAZIONE FAMILIARE si stinge il cuore.

You may also like