Studente educato, nulla da obiettare o dire, ma totalmente e completamente ignorante sotto il profilo della conoscenza. Come ha fatto un personaggio di questo ad arrivare a 4 mesi dalla maturità? Un mistero! Indubbiamente si conferma ancora di più che la Scuola non funziona e questo dispiace, non c’è assolutamente alcun “gusto” nel dover ammettere ancora una volta che il sistema Scuola nazionale non è adeguato.
Più analiticamente lo studente afferma che i docenti non gli hanno insegnato nulla nel corso degli anni. Potrebbe essere, non è escluso, i presidi non entrano nelle classi per seguire le lezioni il che permette ai docenti di non insegnare. Chiedo a questo studente educato, ma non preparato se l’attuale insegnante svolge il suo ruolo e la risposta è stata: c’è troppo chiasso in classe da parte dei miei compagni.
Si profila a questo punto un soggetto che scarica su altri la sua responsabilità di non sapere.
Prima è colpa dell’insegnante che non ha insegnato, ora è ancora colpa dei compagni di classe e del docente che non sa imporsi.
Chiedo quante ore al giorno studia, in quanto, in prossimità dell’esame di Stato dovrebbe maturare dalle 5 alle 6 ore al giorno di studio individuale. La risposta è stata che non tutti i giorni studia; e quando lo fa in genere arriva a due ore.
Di fronte a un quadro così desolante di uno studente che vive a Milano, neppure fosse un paesino sperduto in chissà quale valle sarda o calabrese, con tutto rispetto per il meridione, restano tutte le domande già poste.
Allo studente educato ma ignorante che gli è stato consigliato di sganciarsi dai “docenti” e studiare i libri che ha in carico (si spera che siano reali e non virtuali) per studiarli paragrafo per paragrafo pena la bocciatura o non ammissione all’esame di Stato. L’allievo sorride, saluta e se ne va perchè finita la lezione.
Questo sarebbe un cittadino? Inquietante domanda! Sarà forse un marito e un padre? Un operaio affidabile?
2 comments
Buongiorno Professore!
Vorrei esprimere il mio pensiero riguardo a questo articolo.
In base al nostro ordinamento (non cito tutte le leggi a riguardo perché ne verrebbe fuori un commento troppo lungo) l’ obbligo di frequentazione della scuola va dai 6 ai 16 anni.
Questo significa che, entro queste fasce d’età, l’istituzione scolastica è responsabile della formazione delle nuove generazioni.
In virtù di questo e riconosciuta l’inefficienza degli enti responsabili, peraltro più volte dimostrata su questo blog, non solo l’alunno in questione ha tutto il diritto di lamentarsi sia degli insegnanti che della situazione della sua classe in generale, ma trovo anche che non si possa nemmeno pretendere proattività da parte sua: essa (la proattività) richiede sia disciplina che passione: la scuola attuale è forse in grado di trasmetterle? Io personalmente reputo di no. Non stiamo parlando di una persona di 25 – 30 – 40 o più anni, per la quale, altrimenti, questo discorso sarebbe molto più valido; i nostri ragazzi passano dalle 6 alle 7h al giorno per 5-6 giorni su 7 in un ambiente che tutto fa tranne che stimolarli all’attività e al pensiero critico.
Concludendo, sulla base del ragionamento quì elaborato, trovo rispettosamente fuori luogo l’accusa di “scarico su altri” delle proprie responsabilità.
La ringrazio della sua attività e porgo cordiali saluti.
ANDREA
Buon mattino dottore, siamo stati tutti studenti e quindi deresponsabilizzati verso la vita grazie alla presenza dell’insegnante che può essere bravo o cattivo e questo ci ha influenzato nel gradire o meno quell’argomento. Se ciò è stato non è detto che debba proseguire così aprendo una nuova stagione di responsabilizzazione dello studente verso se stesso. Lei prosegue a vedere l’attore di questo studio come un figliolo a scuola, io l’osservo in progressione come lavoratore, marito, persona adulta dotata di capacità di voto politico. E’ vero che deve maturare (ma è a 4 mesi dall’esame di maturità! quanto tempo gli serve ancora per crescere?) ma non stiamo estendendo eccessivamente l’età della fanciullezza?
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