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Storia sociale della guerra: le origini della modernità

by Giovanni Carlini
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Capitolo 7 – Le origini della guerra moderna. Sunto tratto dal testo Storia sociale della guerra di Preston e Wise.

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In questo capitolo ci sono un’impressionante successione di aree tematiche. In realtà sono tutti argomenti collegati tra loro analizzati singolarmente.

Macchiavelli

Uno dei personaggi di riferimento del 500’ è certamente Niccolò Macchiavelli. L’intellettuale fiorentino ruppe un dogma. Laddove tutti credettero in un’unica società politica universale e cristiana, Macchiavelli staccò la morale dalla politica. Il Re o il politico non fu più legato a un senso pio e cristiano, ma invitato a essere spregiudicato. Non che non lo fossero stati fino ad allora, ma con Macchiavelli cessò la finzione. Tant’è vero che Enrico VIII, facendo scuola in Europa, avocò a se la Chiesa.

Il nuovo Principe spregiudicato, volle confermare la sua autorità invadendo il campo della fede. La Riforma, in realtà, benchè aperta da Lutero, servì da sostegno a questa necessità.

Macchiavelli interessò il periodo 1469-1527.

Martin Lutero fu del 1483-1546.

Non c’è dubbio che i due intellettuali si siano influenzati a vicenda.

Nicolò scrisse oltre a Il Principe anche L’arte della guerra.

L’organizzazione militare

Un altro aspetto di punta del 500’ fu la realizzazione di forze armate permanenti e ben strutturate. L’organica divenne una scienza diffusa (studio dell’organigramma delle unità militari) Oltre alla semplice introduzione dell’artiglieria seguì l’archibugio. Laddove furono i francesi, per primi a fare dell’artiglieria un’arma, saranno gli spagnoli a diffondere l’archibugio. E’ certamente strano, in questo periodo, osservare come una forza armata non riuscì a mantenere la posizione di leader nell’innovazione militare. Infatti ai francesi e spagnoli seguirono gli svedesi. Il Re svedese Gustavo Adolfo (1594-1632) seppe letteralmente rivoluzionare l’arte della guerra. Siamo quasi un secolo dopo Macchiavelli e Lutero.

Gustavo Adolfo

L’umanità dovrebbe ringraziare Gustavo Adolfo. Il progresso, nell’evento armato, entrò nella storia grazie al Re svedese. Forse è anche per questo che il Nobel è un premio svedese. Nel dettaglio ecco le innovazioni:

  • l’assistenza sanitaria sul campo quindi la raccolta dei feriti durante i combattimenti;
  • assicurare una linea di rifornimento alle truppe, evitando il saccheggio delle terre attraversate per raggiungere il campo di battaglia;
  • Gustavo spezzò “l’esercito” dividendolo in gruppi di combattimento (saranno le future divisioni e corpi d’armata). Ogni singolo gruppo avrà la sua dinamica indipendente e convergente sul nemico. Napoleone riprenderà il concetto un secolo dopo;
  • Il re di Svezia ridusse drasticamente la presenza dei civili al seguito dell’esercito!
  • nel combattimento Gustavo tolse l’armatura aumentando l’agilità e lo spostamento degli uomini. Nacque il concetto di movimento che sarà poi aggiramento;
  • i cannoni svedesi spararono calibri più piccoli con una celerità di tiro aumentata. Ci sarà una maggiore intensità di fuoco e utilizzo dell’artiglieria che sarà standardizzata a 3 calibri. D’assedio, di campagna e reggimentale. Non solo, per favorire le operazioni di carica del pezzo, Gustavo inventò la prima cartuccia d’artiglieria;
  • venne introdotto il libretto di uso e manutenzione per le armi, insegnando agli inservienti come agire stabilendo la tempistica;
  • Gustavo riabilitò la fanteria dosandola con cavalleria e artiglieria. La posizione della fanteria in battaglia va spiegata perché sia apprezzata. Fino all’epoca romana la fanteria restò la regina delle battaglie. Nella fase storica “tardo romana” la preferenza andò alla cavalleria e così fu per Bisanzio. L’uso del cavallo in battaglia restò sempre appannaggio della nobiltà. Il ritorno della fanteria indicò e anticipò la nascita della democrazia. Infatti poco dopo Gustavo Adolfo iniziò il secolo dei lumi;
  • Il Re svedese evitò di fratturare tra la cavalleria e la fanteria costituendo il corpo dei dragoni. Sono dragoni quei cavalieri che scesi da cavallo, combattono come fanti;
  • Restò comunque l’importanza della carica di cavalleria come impatto finale di una battaglia. Ai cavalieri furono assegnate delle carabine per aumentarne l’impatto sul nemico con la forza del fuoco. Sul volume di fuoco della fanteria, gli svedesi portarono a 3 le linee di fanti in grado di sparare contemporaneamente. Gli altri eserciti non furono ancora pronti e rimasero sconvolti;
  • Un’ultima grande riforma di Gustavo Adolfo fu il mantenere l’arruolamento su base regionale. Recepito dai francesi la leva di massa, gli svedesi mantennero le unità militari nell’estrazione territoriale. In Italia vale ancora la stessa regola per i reparti alpini. Questo conservare l’origine territoriale delle singole unità, non impedì l’arruolamento di mercenari, sempre però in una percentuale ridotta rispetto al nucleo centrale.

Nel complesso di queste riforme la guerra del 500’ divenne un fatto continentale.

Ingegneria militare

Oltre alle importanti novità introdotte da Gustavo Adolfo, nell’arte della guerra, non meno furono le conquiste del genio militare. Constatato come ogni castello fosse vulnerabile all’artiglieria, venne introdotto il concetto di forte. Rispetto al castello furono realizzate mura più basse e interrate. Smussati gli angoli vivi che offrono poca resistenza all’urto. Nel complesso delle più linee di mura cinte a difesa del forte, furono collocate più batterie d’artiglieria in modo da realizzare un fuoco concentrico sugli assalitori. C’è stato un periodo in cui le fortezze sono state più forti dell’artiglieria.

La guerra dei 30 anni, 1618-1648

Inizia la follia in Europa. I cattolici francesi si allearono con i protestanti svedesi contro i cattolici tedeschi. Va ricordato il sacco di Magreburgo del 1630 con 30mila vittime. La Germania rimase per anni una landa desolata e disabitata.

La Francia

Ci sono delle figure chiave nella nascita della Francia come potenza. Queste furono, Luigi 14°. Il ministro della guerra Le Tellier e suo figlio, anch’esso ministro, Louvois. Il ministro dell’economia Colbert e il generale Martinet. Colbert diede un assetto alle finanze dello stato consentendo al Re importanti spese militari. Martinet divenne sinonimo di disciplina inflessibile. Le Tellier avviò la riforma dell’esercito rendendolo stabile, nella leva di massa e al soldo dello Stato. Louvois creò l’amministrazione civile per gli affari dell’esercito.

Inghilterra

Si definì il concetto di “nuovo modello”, ovvero una forza militare stabile al soldo del Re. Intorno al 1660 il paese fu preda di una feroce guerra civile. Emerse la figura di Cromwell.

Mercantilismo

Il mercantilismo si confermò nel 500’. Incitò le case regnanti a scavare nelle miniere per trovare l’oro. Ben presto si capirà che sarebbe sufficiente esportare e avere una bilancia in attivo per ottenere l’oro. Crebbero d’importanza le colonie come luogo di produzione di merci esotiche, da vendere in Europa. Lo Stato capirà da questi primi passi l’importanza dell’agricoltura che proteggerà unitamente alla nascente industria. Dal mercantilismo si passerà presto al monetarismo con la fondazione delle rispettive Banche centrali e l’istituzione del debito nazionale. Presto alla rivalità religiosa subentrerà quella coloniale e nazionalista.

Primi esempi di grande industria

Gli arsenali militari russi, francesi e inglesi daranno un esempio al mondo d’industria organizzata.

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