Stivali UGG, una fregatura. 2 mesi di utilizzo e si tagliano
Stivali UGG, che fregatura! Che nessuno mi chieda perché mi trovo in casa questo tipo di calzature per cortesia. Mio figlio ha regalato alla sua fidanzata un paio di scarpe. Trattasi di stivali UGG. Li a ha pagati troppo, anzi per me un’esagerazione. Del resto i ragazzi fanno le loro cretinate. Fin qui solo una contestazione del padre al figlio. Che sprecone!
Purtroppo sono costretto a entrare nella vicenda anch’io. Dopo appena 2 mesi e calzati gli stivali un paio di volte, si rompono. Il figlio viene da papà e chiede: mi aiuti? Uffa! Mi tocca intervenire su un acquisto che francamente non avrei mai voluto neppure vedere. Resta il fatto oggettivo che un paio di stivali che si tagliano, dopo appena 2 mesi di uso, è molto strano.
Com’è possibile spendere così tanto denaro per una riuscita pessima?
Mi reco nel negozio d’acquisto e mi dicono che lo stivale è stato maltrattato. Francamente e in tutta onestà, sono io il maltrattato. Preso atto dell’eccezionale ostilità del negozio, mi rivolgo al fabbricante, che è privo di una sede italiana. Già questo dettaglio non lo apprezzo. Perchè comprare qualcosa che è privo di una sede italiana? Comunque il servizio clienti UGG risponde e rinvia al negozio. Ancora una volta lo stesso negoziante insiste pregiudizialmente sul cattivo uso dello stivale. A questo punto devo spedire il tutto all’estero, a mie spese, con già una loro valutazione a me sfavorevole. Anche il fabbricante dichiara il cattivo uso dello stivale UGG.
Mamma mia ragazzi, ma in che ginepraio mi sono infilato? Come si fa a sfondare uno stivale UGG utilizzandolo solo un paio di volte? Eppure conosco la ragazza che ha calzato gli stivali ed è una persona tranquilla.
Ciò che emerge in tutta la vicenda sono una pessima immagine e politica di marketing. La UGG e il negozio applicano uno sbarramento creando un loro-noi. La regola di base del marketing sarebbe per un “noi”. Significa che il cliente insoddisfatto dovrebbe ricevere assistenza. In pratica subisce una pioggia di no del resto anche molto sciocchi. Negare aprioristicamente che c’è un difetto considerando il ridotto uso significa perdere credibilità e il cliente.