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Starbucks cambia in Made in America. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Starbucks purtroppo è afflitta dalla totalità di prodotti “Made in China”. Questo grave problema ha generato, nei consumatori una ritrosia all’acquisto verso tazze, boccali e altro. Il made in China non interessa più se si è sensibili ai valori della democrazia e in particolare indagando sulle responsabilità alla diffusione del virus della pandemia cinese.

La Cina comunista (da distinguere da quella libera che si chiama Formosa o Taiwan) è responsabile di:

  • 15 milioni di morti nel mondo dal febbraio 2020 ad oggi a causa della polmonite cinese. Solo in Italia sono già morte 180mila persone (il 55% di quanti ne sono caduti nella seconda guerra mondiale tra il 1940 e il 45′). Chi paga i danni? La Cina comunista non solo non riconosce la responsabilità alla diffusione dei virus, ma neppure si fa carico dei danni causati;
  • sempre la Cina comunista ha invaso e soffocato la democrazia ad Hong Kong. Si tratta di un evento volutamente disconosciuto dal Vaticano (abbiamo ancora un Papa comunista, stiamo attendendo che se ne vada) e distrattamente sopportato dal mondo libero intero;
  • ancora la Cina, dopo il Tibet invaso negli anni Cinquanta, quindi Hong Kong un paio d’anni fa, ora replica l’invasione verso la Cina libera, quella che alberga nell’isola di Formosa-Taiwan. In tutta franchezza non si riesce a capire perchè l’ONU non riconosca Formosa! E’ palese che per non scontentare i comunisti cinesi nessuno vuole il riconoscimento dello Stato di Taiwan. Una dinamica simile è anche nell’Organizzazione mondiale della Sanità che non ha mai minimamente accennato alle responsabilità della Cina comunista nella pandemia in atto.

L’insieme di questi atti porta il consumatore, specie americano, ad essere distaccato dal made in China, anzi non compra. Il danno economico che ne deriva per marchi commerciali, come Walmart o Starbucks, che ruotano intorno a prodotti realizzati nella Cina comunista, è enorme.

Ecco la risposta. Nel solo Starbucks di Riverside, di fronte al cimitero militare nazionale, si vende una tazza realizzata in onore e rispetto ai soldati americani fatta in America.

La tazza è un Made in America!

Finalmente anche Starbucks, in grave ritardo rispetto gli altri marchi, ha capito quanto il made in China vada sostituito.

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