Spread come differenziale di rendimento tra i titoli del debito pubblico tedeschi a rendimento sotto zero e quelli italiani. In Italia al momento il tasso d’interesse sui BTP è intorno al 3% ovvero un valore modesto per il rischio paese.
Il rischio paese rappresenta la possibilità di NON rimborso del prestito che lo Stato italiano contrae con i sottoscrittori. In pratica la distanza tra la posizione attuale e il fallimento delle finanze pubbliche.
In dottrina si indica come 150% d’indebitamento sul PIL il punto di non ritorno nel pagamento del debito. L’Italia veleggia oltre il 132% verso il 134 e oltre.
Quanto distanza c’è tra il prossimo 134% d’indebitamento sul PIL e la soglia sbarramento del 150%.
Detto in termini più chiari per chi guadagna 100 i debiti sono oggi a 132. Consumiamo e mangiamo per il 32% in più di quanto si guadagna.
L’Argentina nel 2001 giunse al 155% d’indebitamento sul PIL e ancor oggi lotta con l’inflazione al 54% (dato di aprile 2019). La Grecia giunse al 187% e fallì. L’Italia?
L’Italia con un fabbisogno da 20 miliardi al mese, che ha svenduto i porti di Genova e Trieste per inventarsi i “panda bond”, che spread dovrebbe avere? Francamente i 300 punti di stasera (28 maggio 2019) sono anche pochi.
Non si tratta di giudizio politico sul modesto-sin troppo modesto governo in carica retto da un “non votato da nessuno” (il Conte) ma di una valutazione strutturale.
La prospettiva di sganciare dall’indebitamento pubblico le spese d’investimento non fa altro che peggiorare l’ammontare complessivo del debito pubblico. Altro che spread!
Va ripetuto che questa riflessione non è contro un partito o un politico in particolare o al Governo nella sua immaturità complessiva quanto sulla tenuta dei conti.
Un indebitamento eccessivo non è sostenibile da nessuno. Come se ne esce dall’eccesso di debito? Il Ministro Salvini afferma che serve investire per superare la trappola del debito. Probabilmente ha ragione.
Nella logica d’attacco al debito (investimenti) è sano però osservare quello che il Portogallo ha saputo fare riducendo l’import di petrolio del 10% usando i pannelli solari. Allora si che l’investimento è sano!