Spettacolarizzazione della formazione in azienda senza la quale si perde il nesso e l’obiettivo. La frase appena pronunciata è molto grave; vuol dire che il solo spiegare i concetti ai frequentatori di corso non è più sufficiente? ESATTAMENTE.
Sono cambiati i processi mentali d’acquisizione del dato.
Il livello di concentrazione sul quale si poteva contare fino al 2000 oggi non è più replicabile.
Sostanzialmente quanto si sta qui affermando è grave, perchè indica una tendenza in negativo sulle tempistiche e profondità di comprensione di concetti nuovi. E’ VERO. Oggi serve più tempo per capire. Quanto negli anni Sessanta-Novanta era comprensibile in 5 giorni tale da modificare il comportamento oggi, nel ventennio del 2000 richiede un raddoppio dei tempi. Il cervello recepisce in ritardo i concetti profondi e intensi, restando sistematicamente abbagliato o distratto da flash come notizie sintetiche o pubblicità. In pratica si è impigrito il comprendonio da cui un’innalzamento della conflittualità.
Oggi si litiga molto più facilmente rispetto ai decenni del Novecento.
La fedeltà coniugale è meno percepita, la noia più diffusa e sofferta (la noia è una malattia), si divorzia al 42% e ci si lascia al 60% soffrendo di quote in aumento d’ansia.
Sinteticamente si studia di meno (ma molto di meno).
Come può reagire la formazione aziendale in un quadro di comprensione sostanzialmente danneggiato o inferiore rispetto all’era pre-globalizzazione?
L’unica soluzione credibile ruota intorno ad alcuni passaggi fondamentali:
- evitare di spiegare ma coinvolgere i frequentanti nel fare-discutere-partecipare. Ottenuta “l’attività ludica della classe” solo a quel punto lanciare la spiegazione. Come si nota nella formazione, quanto era prima fondamentale come la trasmissione del dato, ora diventa di secondaria importanza a vantaggio della partecipazione. Il rischio, non rispettando questo passaggio, è di fare corsi d’alto livello che non vengono seguiti, capiti e applicati da nessuno, se non una sparuta minoranza;
- spettacolarizzare la vendita come se fosse un party, l’evento o uno show, con il quale “avvitarsi” nella sensibilità dell’allievo che in questo modo partecipa.
Come fare spettacolarizzazione?
Qui il docente esprime la sua vera professionista dove senza strafare riesce a far divertire, coinvolgere, interessare gli allievi. Il campo è aperto a ogni iniziativa senza scadere a giullare che sarebbe un errore mortale.