La società aperta, invocata dalla Ue contro la recente chiusura delle frontiere statunitense è un’altra bella idea mal applicata.
L’Europa formale, quella della politica, “critica” la posizione statunitense nella chiusura delle frontiere a un certo mondo dell’Islam. Veniamo ai fatti. Il Presidente Donald Trump, per la prima volta nella storia moderna dell’Occidente, pone rimedio all’invasione da immigrazione. Lo fa nel gennaio 2017 chiudendo selettivamente la frontiera a un certo numero di paesi islamici (in tutto solo 7). La motivazione è: non diventiamo come l’Europa.
L’Europa, disinteressata ai suoi gravi problemi di disoccupazione, si è concentrata sull’immigrazione. E’ strano. Non si capisce.
Mettendo a rischio la democrazia, la Ue ha preferito impegnarsi nell’accoglienza acritica di ogni flusso d’immigrati clandestini.
In ciò si è disinteressata degli stessi concittadini in povertà e disoccupazione.
La Ue non ha saputo risolvere i problemi della Grecia (poco grande della Lombardia) e si è dedicata agli immigrati. Un pieno controsenso. Questa disarmonia ha un nome. La si chiama società aperta. Che cos’è questo tipo di società?
La società aperta è una struttura sociale con un centro culturale ben definito.
A questo “centro” affluiscono degli apporti da altre culture che si integrano.
L’unione di più energie culturali porta a un “minestrone” chiamato anche melting pot.
Questo non è accaduto in Europa perchè manca un progetto d’integrazione.
La società aperta funziona solo quando una comunità (di maggioranza) accoglie altri gruppi culturali. Quindi c’è un progetto educativo solitamente inconciliabile con il multiculturalismo. Detto in altri termini, o si è per il multiculturalismo (assenza di un centro culturale) o per la società aperta. I 2 termini sono inconciliabili. Nel multiculturalismo non c’è un processo d’educazione e assimilazione verso le altre culture. Nella società aperta c’è un progetto educativo per una comunità multi razziale a valori comuni. L’Europa non ha una società aperta. Gli Stati Uniti si. L’Europa è in crisi, gli Stati Uniti non lo sono.