Si chiama Teoria dei gruppi non team building

by Giovanni Carlini
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Si chiama Teoria dei gruppi senza la necessità d’utilizzare terminologia straniera. La contestazione non è solo a questo termine, ma a tutti quelli utilizzati nel linguaggio corrente in sostituzione di parole italiane.

Lo chiamano “green pass“, cos’è? non lo so. Conosco il certificato vaccinale.

Non è finita: non so neppure cosa voglia dire “sindaca” quando per me sono solo e soltanto SINDACI!

La devianza linguistica, che s’accompagna ad altri aspetti più generali, tipici di un’epoca ricca ed opulenta (il nostro PIL pro-capite è di 34mila euro, quello cinese appena 9mila dollari) è pericolosa.

Cosa comporta la massiccia applicazione di linguaggio straniero? (In questo momento sto pensando al lavoro agile chiamato “smart working”). In ambito accademico, uno studioso sovietico (dalla Russia comunista degli anni Trenta) ha scritto il libro Pensiero e linguaggio.

Lev S. Vygotskij spiega che l’uso costante di terminologia straniera scompatta l’unità linguistica della società. Si tratta di un evento disgregante che porta le persone a tradurre un pensiero per poterlo applicare. Quest’azione di traduzione, sistematicamente applicata, induce a un distacco dalle istituzioni, quindi disaffezione al voto, infedeltà fiscale, ma anche aumento dei divorzi.

Perchè accade questo? Tra l’altro i divorzi in Italia sono arrivati al 42% mentre negli Usa hanno raggiunto il 45% (ci possiamo consolare).

Invece non è proprio il caso di consolarsi per nulla! Nelle coppie che non hanno avuto il coraggio e la determinazione di sposarsi, quindi convivono, il tasso d’abbandoni (è una stima) raggiunge il 60%.

ATTENZIONE Signori che tra un 42% e il 60% di coppie che si sfasciano, abbiamo classi di studenti al 50% feriti dall’immaturità dell’amore.

Chissà da dove viene fuori il femminicidio!

Tornando al tema sorgente di questo spunto, oggi devo discutere di Teoria dei gruppi dove mi rifiuto d’utilizzare terminologia straniera sostitutiva e motiverò la mia scelta linguistica.

Si chiama chiarezza, il bisogno d’affrontare concetti complessi nella lingua madre per capirli meglio e saperli applicare.

L’immagine di copertina indica quanto illusoria sia la devianza linguistica per darsi un tono esibizionistico verso gli altri.

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