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Sfiducia all’Agenzia delle Entrate Equitalia e Guardia di Finanza

by Giovanni Carlini
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Sfiducia all’Agenzia delle Entrate Equitalia e Guardia di Finanza

Sfiducia! Non credere in qualcosa. Dsitaccarsi dallo Stato che è solo “un furbetto” rompendo il petto di fiducia con il cittadino. Ecco cos’è la sfiducia. Un non credere più nella buona missione e fede degli organi dello Stato. Il riferimento è diretto e inequivocabile verso l’Agenzia delle Entrate, Equitalia e la Guardia di Finanza.

Non ci si può ragionare-discutere con queste “istituzioni” che sono di parte e inquinate. Manca un pensiero oggettivo da parte di un numero elevato d’istituzioni dello Stato. Com’è possibile credere, lavorare e accettare l’Agenzia delle Entrate in esito al suo stesso comportamento?

La sfiducia è un aspetto politico. Chi paga le conseguenze della sfiducia è il partito di governo che non ha saputo governare.

Non potendo proporre il licenziamento in tronco del personale della Guardia di Finanza, fisco etc…chi ci rimette è il partito che ha vinto le elezioni. Inoltre vanno consideerate così ipocrite le affermazioni pubbliche dove si dichiara fiducia accompagnata da una severa critica. È un controsenso!

Perché vergognarsi di dire apertamente quello che si pensa? C’è poco da fare, gli Enti indicati non hanno saputo minimamente rendersi interfacciabili con la società civile. Restano un corpo avulso, estraneo, capace di pensare con logiche tutte loro. Un mondo fatto di circolari da interpretare e atteggiamenti arroganti figli di un presupposto.

Insomma, siamo all’età della pietra nel rapporto Fisco-cittadino.

Un lettore scrive in redazione: gentile signor Carlini, come l’azienda alla quale lei presta consulenza, anch’io fatturavo 10 milioni di euro. Per di più senza dipendenti (ero uno dei principali trader in Est Europa). Successivamente giunse una scoppola dovuta alla troppa furbizia di un mio cliente. L’azione ha provocato il rifiuto della banca di riferimento. Oggi ho la casa pignorata. Novant’anni d’attività gettati alle ortiche.

Mio padre diceva sempre: puoi essere capace, puoi aver fortuna, ma se incontri lo stronzo sei finito…..e così è stato. Quanto mi fa soffrire di questa storia è la casa pignorata. Si strombazza che la prima abitazione è impignorabile, poi però si scopre per cartelle esattoriali non superiori ai 120mila euro.

Una cartella esattoriale di 1,2 milioni di 10 anni fa, oggi è per 2,5 milioni lievitando grazie a interessi e diritti vari. Come si fa a pagare una cartella di quest’onere, se si volesse riscattare la propria immagine?

Sulla via perseguita dal fisco, non si troverà mai una soluzione con il contribuente. Potrebbe sembrare che il Fisco e la Guardia di Finanza lavorino per spaccare il paese anziché unirlo.

Confida un imprenditore: mi telefona un Maresciallo della Guardia di Finanza, di cui a malapena capisco il nome e mi invita in caserma a ritirare un verbale. Considerato che sono impossibilitato nel recarmi in Caserma (e non ci voglio andare perché mi vergogno) invito il funzionario a spedirmi tutto mezzo raccomandata. Dieci giorni dopo arriva un’auto con una pattuglia di finanzieri che mi cerca, perché deve consegnarmi un verbale (sarebbe la famosa raccomandata).

In entrambi i casi rispondo: quella è gente, esattori e finanziari fanno il proprio mestiere, tutelando il concetto di Stato.

Mi si risponde: è sicuramente vero, potrebbe esserci anche mio figlio lì dentro. Resta il fatto che il Corpo della Guardia di Finanza ha scelto il peggior modo di presentarsi ai contribuenti. Perché i Carabinieri sono ben accetti e i finanzieri evitati? Ci sono molto modi per svolgere il proprio servizio e loro, a volte, hanno scelto il peggiore. Sarebbe interessante stilare un elenco di buone norme per il poliziotto fiscale!

Di tutto quanto qui scritto, il peggio giunge ora. La moglie di un imprenditore confida: le questioni fiscali e annesso contenzioso, tolgono quote di vita. Non viviamo più. Abbiamo paura d’intercettazioni, pedinamenti, arresti e quant’altro, solo per un accertamento. Francamente non ci sono gli estremi per essere così catastrofici eppure, non ce la facciamo a ridurre a logica qualcosa che sentiamo come una violenza, un privarci del sonno, della vita.

Santo cielo dico io: cosa sta accadendo? Queste sono le conseguenze di un partito di sinistra al governo? Alla faccia della sfiducia, qui c’è frattura sociale!

Sentire alla TV i politici che dichiarano guerra agli evasori è ridicolo, in presenza di un fisco deviante. Le regole sono stringenti, spesso non si riesce a rispettarle, per cui automaticamente si diventa “evasori”. Non parliamo delle imprese che non hanno liquidità e non riescono a versare contributi, tasse e IVA.

Questo sistema va spezzato altrimenti è l’intera Nazione che si rompe.

Cosa fare? Probabilmente solo due cose:

a) attendere le nuove elezioni e sperare in una forza politica che ricostruisca la pace sociale;

b) prendere per mano la propria moglie discutendo sul colore della stanza dei bimbi da addobbare entro i prossimi nove mesi. Urge “un ritorno al privato”.

Concludendo, che nessuno sia più indotto a suicidarsi per il solo fisco! O a non dormire, oppure averne il terrore: basta! Non abbiamo lottato e lavorato per un’Italia ridotta in questo modo. Cambiamola. Riappropriandoci adesso della nostra vita, dell’amore, del pensiero, delle idee e passioni. Auguri.

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