La sessualità sconosciuta
La sessualità sconosciuta apre a un argomento complicatissimo da trattare con le parole ma facile da vivere. Colpisce questa dualità di difficile-facile. Forse la vita è tutta così. Entrando nel dettaglio serve stabilire dei passaggi iniziali che sono:
- le donne godono di una sessualità più accentuata rispetto gli uomini;
- ne consegue che l’argomento amore e sesso o solo uno di questi “sentimenti-concetti” appartiene al mondo delle donne;
- gli uomini attraversano l’amore e il sesso senza essere protagonisti. Certamente l’apporto maschile è indispensabile ma non strutturale;
Chiarito che la sessualità è una facoltà del mondo femminile vediamone le conseguenze. Per gli uomini il sesso è reazione-azione, quasi atto di consumo. Eterna è la lotta tra generi nella considerazione morale del sesso. Chi vorrebbe che fosse conservazione del sentimento e chi esplorazione. Tutto ciò è noto a tutti. Veniamo invece alla parte ancora sconosciuta.
Gli uomini tendono a considerare le loro donne in forma statica. Questo vuol dire che la fidanzata o la moglie come l’amante sono unidimensionale. La moglie è santa (ma mai troia).
L’amate è troia (ma mai santa). In realtà la donna è sia santa sia troia. Mi scuso per questo linguaggio volgare e diretto ma molto esplicativo. Stiamo arrivando subito al dunque e questo è un vantaggio.
La sessualità è una forma di energia. A questa forza si attinge per qualsiasi necessità vitale. Si potrebbe anche affermare che il sesso cura e lenisce le ferite della vita. Il genere femminile che fa della sessualità una forma espressiva ha anche il potere di esprimerne i più volti. Questi più aspetti comportano che una donna sappia essere amica, moglie, amante, donna, femmina, madre. L’intera gamma dei diversi comportamenti convivono nella stessa persona.
L’arte e il bisogno della donna è trovare quell’uomo che sappia valorizzare ogni faccia della sua personalità. Qui arriva il difficile e la ragione di troppi scontri nella vita di coppia. Il genere femminile è per sua definizione “fertile”. Significa che è in grado di partorire una gamma estesa di sensazioni.
“Con una donna ci fai tutto”, si dice in genere.
Il punto è che gli uomini sono spesso incapaci di gestire questa grande capacità di vivere delle donne.
Serve un processo educativo sugli uomini che solo le donne possono fare. Il guaio è che quest’ultime si muovono solo se stimolate dai maschi: ecco lo stallo!
AAA. Abbiamo bisogno di uomini dotati di fantasia per fecondare donne fertili di quote di vita. Questo è sempre stato un equilibrio difficile da trovare ma necessario. Che nessun uomo s’illuda che la sua donna sia unidimensionale. Ovvero solo madre, solo moglie, solo compagna. E’ necessario stimolare il mix apparentemente non gradito ma molto cercato da ogni donna. Buon “lavoro”.
4 comments
Le donne sono stanche di uomini-bambini che hanno sempre bisogno di qualcosa. Sono diventati pigri, aggregati, si fanno trainare in tutto. Contesto perciò ” Serve un processo educativo sugli uomini che solo le donne possono fare. Il guaio è che quest’ultime si muovono solo se stimolate dai maschi: ecco lo stallo! “. Rispondo dicendo che è necessario che gli uomini facciano il loro progresso educativo da soli, imparino dalla letteratura, dalla psicologia, dall’antropologia, dall’esperienza che quotidianamente fanno con le donne. Ed è una grossa presunzione maschile quella di pretendere che l’unico stimolo per le donne siano i maschi. Forse un’era fa. Oggi siamo affrancate da questa necessità ed è per questo che quando si scegliamo un uomo è per l’uomo stesso, per quel che è e che vale. Dovreste esserne contenti!
compendo il punto di vista Signora Franca Polizzano e La ringrazio resta però un fatto. Tra uomini e donne chi è la parte emotivamente più evoluta? Secondo me le donne. E’ inequivocabile che la funzione educativa spetti alla parte dell’umanità più profonda e intensa.
E’ una risposta insoddisfacente e francamente mi pare una bella scusa per sedersi comodamente e aspettare qualcuno che lavori sulla propria personalità.
cara Franca mi dispiace che ti possa apparire come “sbrigativa” la risposta quando in realtà non lo è. Ho scritto molto libri su questo tema e ti posso assicurare che in tutta onestà non posso esimere dal compito di EDUCARE i più preparati. Nell’ambito della coppia EDUCARE non è un atto di comodità ma una precisa azione sociale la cui latitanza porta al disagio sociale oggi sofferto. In effetti le mamme educano di meno. Le mogli educano di meno. Le amanti educano di meno.
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