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Selezione del personale – gravi errori

by Giovanni Carlini
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La selezione del personale è arte! Che venga svolta da “artisti” specialisti e non dal titolare.

Recentemente ho avuto il piacere d’incontrare il titolare di uno dei più grandi garden di Milano. E’ stato un onore. Quest’uomo dirige una struttura complessa e di successo. Nonostante il grande rispetto che devo e voglio tributare al personaggio, ho notato degli errori mortali. Questi sbagli non sono qui indicati per “criticare”, ma imparare. Mi spiego. Spesso accade che aziende autorevoli “scivolino sulla classica buccia di banana”. E’ un peccato. In genere è “difficile” parlare con questi “grandi personaggi” perchè raramente sono aperti alla critica costruttiva. Comunque, quello che NON va fatto e qui elencato, si traduce in un calo dei fatturati. Poco importa che l’azienda comunque si dichiari soddisfatta. In realtà c’è, in queste vicende, un’area grigia di NON lavoro, che emerge da errori strutturali da non commettere.

In un processo di selezione del personale, ad esempio:

  • non si può video filmare il colloquio, mezzo cam, senza avvisare il candidato;
  • non si può addivenire a un accordo d’assunzione con quantificazione economica e non farsi più sentire;
  • non si fa una selezione per diverse posizioni professionali uguale per tutti.

L’imprenditore si dichiara altamente sensibile alle necessità di formazione. Bellissimo! Questo è un fatto positivo quando:

  • la formazione è differenziata per specializzazione;
  • non ci si perda dietro a concetti interessanti benchè vaghi. Ho notato come la formazione si concentri su personale di bassa manovalanza nella distinzione tra circolare generica e specifica. In questo caso sarebbe più necessario discutere di bolla d’accompagnamento da esempio.

Gli esiti della formazione non modificano il quadro complessivo della prestazione lavorativa. Il personale appare stanco, demotivato, affaticato, non sorridente. Spesso in disordine.

Infine l’imprenditore non consente ai dipendenti l’acquisto con sconto della merce. Si tradiscono così le regole di marketing interno. Questo perchè nel passato ci sono stati abusi. Torniamo a un concetto di base che chi sa gestire non si lascia condizionare dagli errori. Al contrario trova le soluzioni. In ambito di selezione e gestione del personale, le risposte è bene che siano trovate da specialisti.

L’insieme di questi elementi porta a una conclusione. La selezione del persone è bene che sia affidata a chi è uno specialista. L’imprenditore è saggio che proceda nel dirigere l’impresa, senza entrare nello specifico. Infatti in sociologia l’imprenditore è un “generalista”. Questo caso di garden milanese  è un esempio di come NON fare. Buon lavoro. 

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Mauro 2 Febbraio 2017 - 15:59

ho sostenuto un colloquio con la suddetta azienda di Paderno Dugnano.Colloqui filmati , 4 mezze giornate perse , colloqui e test andati molto bene …. a detta loro. Colloquio con il titolare che si è detto molto interessato. e poi ‘? Silenzio. A loro detta ero ok ma provenivo da un settore sbagliato… perchè non dirlo prima? come mai cercano responsabili di ogni tipo e di ogni reparto in modo continuativo? Forse per giustificare la presenza in pianta stabile di selezionatori che altrimenti non avrebbero nulla da fare?

Giovanni Carlini 2 Febbraio 2017 - 17:09

Gentile Signore, la ringrazio per il suo commento. Lei non immagina il dolore che mi provoca leggere che lo stesso disagio sofferto da me rappresenta la disavventura di altri. Si conferma un problema di fondo: la classe imprenditoriale nazionale è orfana di una scuola (accademia per imprenditori) in grado di qualificare e titolare queste persone come responsabili aziendali. Attualmente abbiamo “imprenditori” che lo sono di fatto, ma completamente impreparati ad assumersi la responsabilità del ruolo! Quanto vorrei capi d’impresa titolati che paghino meno tasse e gli altri con un carico fiscale ancor maggiore come in questo caso. Gentile Signor Mauro grazie per aver scritto e conti sulla mia totale solidarietà e amicizia come reduci da una brutta esperienza che ci insegni a NON comprare da realtà non gestite in forma affidabile.

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