Se abbiamo dei teppisti in giovanissima età che barbarizzano le nostre città con qualche manifestazione più che il risvolto politico da strumentalizzare c’è un altro aspetto più importante: che ci fanno questi ragazzi per strada? Cosa gli ha insegnato la famiglia e la scuola? E’ possibile che abbiano fallito entrambi nel processo educativo dei figli? La risposta appare positiva, SI, la famiglia e la Scuola non sanno educare i figli e le giovani generazioni.
E’ antipatico stabilire questo dato di fatto, ma da qualche parte si deve partire per analizzare il fenomeno.
Perchè le famiglia non sanno educare i figli in questa generazione?
Francamente più che non riconoscere lo sforzo degli attuali genitori verso i loro figli, pare che l’epicentro del problema non sia contenuto nella verifica dei compiti per casa da parte dei genitori sui figli. Il vero problema consiste nell’uso/abuso d’internet. Se abbiamo un’intera generazione attaccata al solo cellulare che non legge, non studia (se non appena il necessario) non si confronta con gli altri, limitandosi ad un telefono, qualcosa non funziona. La dematerializzazione conduce a una de-responsabilizzazione di massa su tutto e verso tutti. Ogni cosa diventa un video-gioco.
I comportamenti di questi figlioli in piazza, tesi ad offendere le forze di polizia, sembrano manifestazioni pratiche di un video gioco.
Sulla de-materializzazione della vita la Scuola è altamente colpevole.
I registri di classe sono de-materializzati. I libri di testo spesso sono virtuali. Il massiccio ricorso al virtuale da parte dello stesso organo docente, trascina gli allievi in un “sogno” dove tutto è possibile, ma in particolare tutto è cancellabile, ovvero un gioco.
La persona FISICA ha bisogno di materialità per capire. Tutto ciò che non è materiale (ad esempio la fede) si stenta a capirla e spesso la si tradisce (vedi l’amore di coppia tradito). Se all’essere umano gli togliamo la materialità, galleggia in un qualcosa che non capisce. Ecco la colpa della Scuola; aver resto gli studenti ancora più inconsistenti di quanto dovrebbero essere perchè giovani.