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Schemi di pubblicità dal 1950 ad oggi vuole riepilogare gli stili di comunicazione, adottati dal sistema produttivo, per manipolare la scelta del consumatore condizionandolo negli acquisti e il loro volume rispetto al reddito. L’idea che spendere sia bello e necessario è una percezione imposta nel sentimento di felicità dei consumatori, ma non è affatto detto che sia vero, valido, corretto e morale.

L’impostazione dell’attuale ricerca non vuole essere “polemica” verso la pubblicità, ma certamente non passa sotto silenzio che sia condizionamento & manipolazione.

Chiarito che siamo in una disciplina che vuole modificare o stimolare certi atteggiamenti da parte delle persone esaminiamone le stagioni.

Quando la manovra pubblicitaria ebbe il suo esordio furono gli anni Cinquanta in Occidente.

In quella fase fu convenuto di “bombardare” il potenziale consumatore con uno stimolo pubblicitario onnipresente. L’importante era l’onnipresenza. Sulle strade con i cartelloni pubblicitari, sulle carte che avvolgono i prodotti, in televisione etc..etc.. Il punto non fu, in quegli anni, il riconoscimento del consumatore nel prodotto, quanto il suo condizionamento. Ovunque avrebbe dovuto trovare “stimolo a comprare qualcosa”. Fu l’epoca delle 500 Fiat tutte bianche vendute in gran massa.

Quell’epoca del messaggio pubblicitario di massa onnipresente durò 20 anni fino alle due crisi energetiche degli anni Settanta. Con il decennio Settanta “le vendite andarono a picco” come accaduto solo per qualche mese, recentemente nel 2020 per la pandemia da polmonite cinese. Si dovette cambiare il messaggio pubblicitario. Dall’onnipresenza si cercò la compartimentazione ovvero l’identificazione di quel messaggio per quell’utenza di nicchia. Ad esempio, le donne: si prepararono messaggi (esche) diversi per il segmento 20-35 quello tra i 35-55 ed oltre. La ricerca della nicchia fu lo scopo pubblicitario degli anni Ottanta/Novanta. 

Con il calo delle vendite dei tardi anni Novanta si dovette cambiare nuovamente gli schemi di pubblicità

Si passò alla narrazione; uno piccolo filmato di pochi muniti per descrivere una “storia”.

A seguire nello studio successivo.

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