Scelte intertemporali; un argomento di micro non particolarmente richiesto, ma a volte capita di doverlo affrontare. Il motivo per cui a volte c’è e altre manca dal programma, è che la sede migliore per questo tipo di valutazione non si trova in microeconomia ma negli studi specifici sui sistemi di pensionamento. Si tratta d’esami facoltativi che sono presenti nella facoltà di scienze politiche come di sociologia.
Comunque dovendo affrontare il tema (seppur in forme molto superficiali) a volte s’incappa in questo problema:
il consumo all’epoca attuale (Co) è pari a Co elevato a 2/3 per un consumatore mentre per un altro lo stesso valore è pari a Co (implicitamente elevato a 1 ma non si scrive)
Quindi il confronto è tra Co elevato a 2/3 e Co: la domanda è chi è il più grande?
Tradotto in termini comprensibili, è maggiore il consumo del consumatore che ha un consumo nell’epoca presente elevato a 2/3 oppure quello che ha Co?
Su questo punto solitamente lo studente fa 2 diviso 3 ottenendo 0,6. Ovviamente 0,6 è minore di 1 e dichiara che il consumo attuale (Co) del primo consumatore è minore rispetto al secondo che è espresso con Co; sbagliato!
E’ sbagliato perchè quando si legge un valore elevato a una frazione è pari alla radice del denominatore che pone sotto il tema elevato al numeratore. Sostanzialmente ci si trova, in questo caso, con radice cubica di Co alla seconda il che è per forza maggiore di 1.
Ecco svelato il trucco: proprietà delle potenze!
Forse la descrizione a parole del concetto potrebbe essere forviante quindi si prega apprezzare quanto qui allegato.
Come già affermato più volte, l’esame di micro è complesso perchè si trovano 2 esami in uno: quello dei concetti e quanto necessario sul piano pratico dei conti. Peccato che l’economia sia ancora spezzata tra concetti e applicazione, forse siamo invasi da chi crede di capire l’economia con la matematica: grave errore!
Prosegue lo studio delle scelte intertemporali.