Il Salone del mobile 2017 va ricordando come uno dei peggiori. Che noia!
Il Salone del mobile è un evento internazionale. Celebrando annualmente il distretto del mobile della Brianza, il Salone invita tutto il mondo. L’idea è bellissima! In effetti visitare annualmente il Salone del mobile è un atto di cultura. Fin qui tutto è perfetto. Apprezzata anche l’iniziativa di estendere gratuitamente il Salone in città. Non si può che dire grazie. Passiamo ora ai problemi.
Da qualche anni a questa parte gli stand sono “chiusi”. Mi spiego. Il concetto stesso di fiera è per l’apertura mostrando idee e realtà aziendali. Al contrario (quindi contro natura) aumentano gli stand chiusi. Si parla di blocchi di spazio chiuso, nel padiglione, che non lasciano vedere nulla di lato. L’unico accesso è controllato. Fin qui potrebbe anche essere una politica per “fare il prezioso”. Di fatto però ci sono interi corridoi chiusi e bui. Questo è molto brutto come si può vedere dalle foto esposte.
Non solo, inibire la possibilità di fare foto a quanto si mostra in fiera è cretino. Si tratta di un contro senso. Perchè venire in fiera per non mostrarsi? Questa è veramente pura stupidità aziendale.
Veniamo ora al dunque. Negli anni scorsi, per quanto il Salone si sviluppasse su un tema, comunque erano presenti tutte le componenti d’interni. Ad esempio, seppur concentrato su cucina e bagno, la fiera si è aperta ai pavimenti. Al salotto. Ai materassi, piatti e divani. Luci e quant’altro. Ciò significa che in presenza di un tema fondamentale, il visitatore resta in grado d’apprezzare altri aspetti. Che ricchezza, che bello!
Quest’anno no. L’intero Salone del mobile è rimasto fossilizzato sul solo living. Divani, sedie, poltrone. Poltrone, sedie e divani. Mamma mia!
In genere sono necessarie 5 ore per avere un’idea di un Salone. Oggi in 2 ore e 50 minuti è finito il giro. Che peccato. Infatti anche l’affluenza di pubblico pare molto ma molto bassa.