Saggio marginale di sostituzione in microeconomia. Oggi, svolgendo lezione, recependo le difficoltà degli studenti, mi sono accorto di un equivoco.
Chiariamo subito cos’è il saggio marginale di sostituzione: quanto del bene y siamo disposti a cedere per ottenere più razioni del bene x.
Il tutto va visto in un piano d’assi cartesiani come specificato in questa grafica.
Con un passettino più avanti, rispetto al concetto, il saggio è definibile un rapporto tra il bene in ordinata (la y) e quello in ascissa (solitamente la x).
Meglio detto, per non scandalizzare i più ortodossi, il SMS è il rapporto tra le utilità marginali del bene y con quello x.
Ecco come il caro prof. Stefano Zamagni, a cui tutti dobbiamo qualcosa per il suo testo di Economia Politica, Teoria dei prezzi, dei mercati e distribuzione pubblicato nel 1984 si esprime:
Chiarito il concetto, ora se ne introduce un’altro, che è alla radice della confusione.
Il saggio marginale di sostituzione, che gli inglesi indicano in MRS motivo per cui i nostri insegnanti più “moderni” amano scriverlo (sbagliando) va confrontato con LA PENDENZA DEL VINCOLO DI BILANCIO.
Questa pendenza del vincolo si chiama anche costo opportunità e si calcola nel il rapporto dei prezzi: px/py
In tal senso si prende il prezzo del bene x e lo pone in rapporto con y.
QUANDO SI RAGIONA DI EQUILIBRIO (che rappresenta la malattia del pensiero economico) si confrontano due grandezze, il rapporto e il saggio.
Il confronto porta il SMS, che abbiamo già spiegato nel rapporto di delta Y (la variazione di Y) sulla variazione di x, al rapporto tra prezzi px/py.
Ecco che IN EQUILIBRIO, il sms è uguale al rapporto tra prezzi, ma non per questo ci si confonda credendo che il costo opportunità sia il saggio.
Non so se mi sono spiegato restando a disposizione. Dimmi Matteo se è chiaro il concetto.