Roosevelt Franklin Delano, 1882-1945, 33° presidente degli Stati Uniti dal 1933 alla sua morte. Ho sempre studiato e ammirato questo statista da molti decenni, ma solo oggi, leggendo Renzo De Felice, “Mussolini l’alleato”, tomo 2, Einaudi tascabili, nelle pagine da 788 a 798, attraverso le preoccupazioni del Pontefice, Pio XII, nel 1942, scopro un totale allineamento del Presidente statunitense agli orientamenti politici e dottrinali di Stalin e del comunismo.
A pagina 785 dell’opera di De Felice emergono degli aspetti storici di grande interesse. La narrazione ruota intorno ai colloqui che un emissario americano ha intrattenuto con i vertici vaticani nel 1942. L’americano si chiamava Myron Taylor e il Papa di quell’epoca, come giù indicato, era Pio XIII.
Un primo disaccordo tra i due personaggi s’ebbe sulla pretesa americana, concordata nella conferenza di Teheran, della pace incondizionata italiana. Per i vertici vaticani questa presa di posizione fu considerata esagerata e non giustificata. Avverso all’indignazione papale, Taylor rispose: “poiché sappiamo d’essere nel giusto, e poiché abbiamo suprema fiducia nella nostra forza, siamo risoluti a lottare finché avremo raggiunto una vittoria completa. La sola cosa che potrebbe indurci a posare le armi imbracciate a difesa della sicurezza nazionale e della decenza mondiale, sarebbe una completa ed esplicita accettazione della Carta atlantica e del manifesto delle Nazioni Unite” (pagina 784).
In forza di queste posizioni, l’amministrazione Roosevelt pretese e ottenere la completa e non concordata capitolazione dell’Italia.
Il punto critico emerge ora: (pagina 785) ….. gli Alleati, e Roosevelt in particolare, non si sarebbero opposti alle pretese egemoniche sovietiche in Europa e non avrebbero contrastato l’ideologia e la “pratica di Stato” del comunismo.
Nelle mie ricerche, troppo concentrato sulla vicenda americana e in particolare sugli anni del “New deal” non avevo compreso d’aver a che fare con un comunista. L’analisi dello stesso personaggio, dal lato italiano e vaticano in particolare, ne ridimensiona enormemente la statura e rispetto che ha goduto sino ad oggi.