Rivoluzione francese patrimonio dell’Occidente, ma certamente non capita dalle altre civiltà e razze. Esaminando il caso concreto per essere meno teorici, s’osserva come a Gaza la popolazione, concentrata nel sud della striscia, pur sapendo che i terroristi e macellai d’Hamas sono lì arroccati, con annessi ostaggi israeliani, non s’allontana e neppure ghigliottina o impicca i terroristi per far piazza pulita.
Siamo in presenza non di popolazione civile, ma belligeranti civili. I famosi bimbi colpiti dalla guerra e magari orfani vengono più visti come staffette e porta ordini d’Hamas che fanciulli. In pratica chi resta intorno ad Hamas è Hamas ed è giusto che ne segua il destino.
Si tratta di un concetto più volte qui scritto, in questo sito, dal 7 ottobre ad oggi.
La popolazione civile di Gaza se veramente civile e non legata ad Hamas, se volesse avrebbe potuto insorgere contro i terroristi, denunciarli o portarli direttamente al patibolo come azione di pulizia sociale. Tutto ciò non è stato fatto, quindi restano solo civili belligeranti. Da qui nasce una totale indifferenza verso questi “civili” che pare condivisa dagli stessi egiziani che hanno impedito loro d’entrare in Egitto. Si noti come gli stessi arabi isolano i palestinesi (non li vuole nessuno forse perchè contaminati dalla dottrina dell’odio, coltivati nell’indifferenza al senso umano della vita).
In queste condizioni la rivoluzione francese, con un popolo che si ribella e costruisce il suo stato, non è cosa per arabi.
La riflessione ora si sposta alle famiglie israeliane che piangono pubblicamente i loro cari.
Sorge il dubbio: perchè non sono ad impedire che passino gli aiuti umanitari ai palestinesi anzichè strillare in piazza?
La sensazione è che Israele sia sul campo a combattere non a piangere.
Gli ostaggi è bene considerarli morti dal 7 ottobre; se dovessero tornare meglio ed è grazie all’esercito israeliano se ciò dovesse accadere.