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Ridotta sensibilità alle politiche ambientali

by Giovanni Carlini
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Ridotta sensibilità alle politiche ambientali vuol dire essere meno o poco o per nulla partecipe alla trasformazione energetica in corso. Questa percezione, molto diffusa, ma poco ostentata è perfettamente valida e giustificata. Appartiene a chi non ha voglia di fare una guerra per ogni cosa, giustamente preoccupato per un clima “impazzito”, ma cosciente che il tempo non è particolarmente gestibile dall’agire umano. Chi è questa persona a ridotta sensibilità alle politiche ambientali?

Gli atteggiamenti delle persone vanno distinti, per quanto riguarda questi ultimi 25 anni, in base a due diverse mentalità:

  • moderna;
  • post moderna.

E’ moderno colui che ragiona in base a dati reali, concreti, scientifici. Si documenta, legge, cerca di capire, discute, non abbaia, evita lo scontro.

Il post moderno è focoso, a basso livello culturale, particolarmente attivo in internet, dipendente dall’informazione ma non dai concetti. Si tratta di un soggetto che “crede” in valori tutti suoi che di fatto impone agli altri. Perchè li crede lui ritiene che debbano essere rispettati dagli altri e si rifugia nel “non puoi giudicarmi“. Ecco, il non giudizio è il paravento, quel lasciapassare che il post moderno utilizza per fare/disfare ogni cosa.

Un soggetto post moderno è anche genitore ma spesso divorziato (è stato incapace di gestire le dinamiche coniugali adeguandosi e trasformandole) con un modesto profilo educativo sulla prole. Questo personaggio crede di poter “educare” con l’esempio anzichè valori, concetti, ragionamenti e presenza.

Ebbene il post-moderno è certamente un focoso ecologista. Al contrario, il moderno si conferma a ridotta sensibilità verso le politiche ambientali.

Il moderno, nel suo ragionamento non capisce i partiti “verdi” (per il solo fatto d’essere organizzazioni politiche perchè s’occupano d’ecologia?) Se il verde è per tutti serve un’associazione non un partito!

Ancora il moderno, cosciente che le modifiche al clima derivano dall’anidride carbonica prodotta, opta per il nucleare (facendo impazzire i gretini).

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