Psico del consumatore, ovvero psicologia dei comportamenti di consumo. Il primo passaggio su quest’argomento è chiarire se le scelte di consumo del consumatore rientrano nell’ambito psicologico o sociologico; la differenza è sostanziale. Psicologia per lo studio dell’individuo e delle sue scelte. Sociologia per il contesto nel quale si muove la persona in quanto consuma non per se stesso, ma per gli altri. La madre che fa la spesa è per la famiglia. Spesso s’acquista un capo d’abbigliamento per ben figurare con altri e così via.
La conclusione è che i criteri di scelta del consumatore rientrano in entrambe le discipline.
Il consumo va studiato in ambito sociologico quando gli acquisti si collocano nel bisogno di farsi notare e a favore d’altri oltre che per la propria personale soddisfazione. Al contrario, per quel consumo che si concentra sulla persona e se stessa, l’ambito resta squisitamente psicologico. Ecco che psico e sociologia convergono in una definizione unica dell’evento umano studiato.
Forse nel futuro avremo una sola materia psico-sociologia? Non credo, i due contesti sono profondamente diversi ed è bene restino tali.
La sociologia si chiede: quando la folla si trasforma in un gruppo organizzato e coeso?
Al contrario la psicologia resta limitata al solo personale e individuale comportamento, per quanto esista la psicologia sociale.
In tutto questo ragionare resta un punto di riflessione. Il consumo è veramente così importante, tanto da mobilitare una sociologia dei consumi, la psico dei consumi e infine il marketing?
Francamente no, il consumo non è così rilevante per lo studio della personalità umana. Certamente coglie uno dei diversi aspetti, ma non merita tutto quest’interesse. Il fatto (come comportamento di consumo) è stato ampiamente gonfiato e sopravvalutato per giustificare cattedre e libri da pubblicare. Non solo, in particolare per enfatizzare IL DISPERATO BISOGNO CHE IL CONSUMATORE CONSUMI PER MANTENERE UN SISTEMA ECONOMICO CHE MUORE SENZA CONSUMO!
Il nostro sistema economico è basato sul consumo non la sostituzione del pezzo per obsolescenza, sull’accumulo di cose, cose e cose, che servano o no.