Proiezioni di una guerra possibile. In realtà le guerre che possiamo vivere nell’arco di poco tempo non sono una, ma una rosa. In particolare:
- resta attivo lo scontro tra l’occupante russo e il difensore ucraino;
- in pieno sviluppo il confronto in Medio Oriente con la totale scomparsa di Hamas, destinata alla distruzione e il grande danneggiamento del movimento Hezbollah d’ispirazione iraniana. In realtà il grande perdente in Medio Oriente è l’Iran, sconfitto su tutta la linea; interna come estera;
- è di grande attualità lo scontro tra la Cina comunista, alimentato ultimamente dalle recenti orgogliose elezioni di quella Cina nazionalista e libera che si trova nell’isola di Formosa-Taiwan. Va sottolineato come le elezioni di Formosa siano state delle vere e proprie libere elezioni rispetto a quelle che caratterizzano la dittatura cinese comunista, afflitta da elezioni farsa di partito.
Agli scontri tra Nazioni, si sommano anche i conflitti interni. Si tratta di quelli attivi tra etnie e razze diverse che covano o sono manifesti all’interno delle Nazioni.
In Italia ad esempio ci sono 10 milioni d’immigrati tra regolari (5 milioni a cui è stata data la carta d’identità) e altri 5 milioni a piede libero.
10 milioni di stranieri per mentalità, comportamenti e atteggiamenti in una comunità nazionale sono troppi rispetto ai residenti che si contano in 55 milioni d’italiani. Un problema di questo livello e con ancor maggiore gravità, si registra in Francia e in Germania. Non è affatto difficile pensare a una reazione Occidentale tesa al rientro nei luoghi d’origine degli immigrati sia già nazionalizzati sia stranieri.
Proiezioni di guerra sia tra Stati sia all’interno delle società civili. Questa è la guerra! L’espressione massima del maligno nelle vite delle persone. Uno scontro senza eguali capace di trascinare nel caos più totale ogni comunità.
Sono i frutti di una società disorganizzata e quindi della globalizzazione, dell’accettazione acritica dei flussi migratori, delle discussioni svolte per dare fiato alla bocca.
La superficialità genera una guerra senza confini. Grazie anche al pontificato dell’attuale Papa, la confusione regna quale vera protagonista e filo conduttore d’ogni livello di scontro.