Prima mi chiamavano tutti, oggi non mi cerca nessuno e tocca andare a cercare il cliente!
Prima mi chiamavano e io non sapevo a chi dare retta. Ora sono io alla ricerca dei clienti!
Penso alla cena che mi è stata offerta dal direttivo dell’Associazione Industriali degli stampi, ma anche a diversi miei clienti che mi chiedono la stessa cosa: perché dobbiamo andare noi a cercare il lavoro, quando solo due anni fa si mettevano in fila e aspettavano il loro turno per essere serviti?
Più per sdrammatizzare che altro, a questo tipo di domande rispondo che quando avevo 25 anni, erano le ragazze a chiedermi se fossi libero per la serata, mentre ora a 50 anni, con infinita pazienza e delicatezza, sono io che chiedo alle mie coetanee se hanno del tempo da riempire durante la sera. Il sorriso e l’ilarità dei miei interlocutori, serve per smorzare la tensione e finalmente “accendere il cervello”. Il mercato è cambiato, le regole sono cambiate, gli scenari sono mutati!
E’ inutile proseguire nell’interrogarsi sul perché sia tutto cambiato. Come una malattia o il lutto che divide il prima con il dopo. La vita è fatta così e l’economia fa parte della vita. Prima si poteva fare un qualcosa che oggi non si può più ripetere. Assodato ciò come reagire?
Le nuove regole sono in corso di traduzione, nel senso che sono attive da quasi 24 mesi, ma non le abbiamo ancora capite del tutto.
Sul piano generale premia l’auto finanziamento, quindi l’allargamento dei mercati (più estero o più nicchie di mercato in quello nazionale) una contrazione nel numero dei dipendenti o un loro radicale re-impiego, meno delocalizzazione se finalizzata al mercato interno, ma ancora valida se intesa come presidio per mercati emergenti.
Utilizzo degli strumenti più comuni per la gestione aziendale come un piano di marketing, la contabilità analitica, quindi l’ingresso di figure nuove in azienda non più assunte, ma rigidamente consulenti ad altissimo turn over.
L’invio sistematico dei figli a studiare per anni, soprattutto all’estero, quindi prendere l’abitudine a viaggiare visitando la locale camera di commercio fissando magari qualche appuntamento con dei colleghi, di cui non se ne immagina neppure l’esistenza.
Imparare a leggere, meditare, pensare anziché solo fare. I frettolosi superficiali non servono più, il loro tempo è scaduto.