Pierre Bourdieu trova nella scuola la base della frattura sociale
Pierre Bourdieu, scrivendo il libro La distinzione, non si limita alla connessione gusto-consumo-esibizionismo sociale. In realtà il tema di fondo del testo è la frattura nella società. Questa spaccatura nasce dalla scuola. Infatti fu proprio l’istituzione scolastica la base prima della ricerca del sociologo francese.
A pagina 158 del testo La distinzione, pubblicato nel 1979, Bourdieu spiega bene il modello di scuola. 30-40 anni fa la scuola seppe spiegare molto bene il posto delle persone nella società. Pur potendo osare il “salto di classe sociale” tutti sappero collocarsi in un ambito sociale preciso.
Solitamente le classi più umili offrirono rispetto per i ricchi in cambio di lavoro. Questa fu la scelta anche degli immigrati. L’umiltà era la moneta sociale di scambio.
Dagli anni Ottanta la scuola pubblica modifica il suo modello educativo. Aprendo a tutti su tutto, la formazione lancia l’illusione del “tutto aperto” e delle libere possibilità per ogniuno. Si tratta di un’illusione, ma piace alla società. L’illusione risiede nella consegna di titoli di studio inflazionati. Singnifica troppi medici, avvocati, professori, professionisti.
Pierre Bourdieu non ferma l’analisi solo a questo punto. L’illusione di poter essere tutto quello che si vorrebbe, ma si ottiene in numeri reali e poco consistenti, genera ansietà. Per la precisione rabbia e tensione sociale. Frustazione e disagio sociale. Con queste prerogative arriva la globalizzazione. ABBIAMO APPENA DEFINITO L’INCAZZATO SOCIALE.
L’incazzato sociale è quel soggetto che urla senza parlare. Un soggetto eternamente agiatato-nervoso-arrabbiato. Per la precisione, un persona tesa e sofferente per un qualcosa. In realtà non sa neppure lui perchè è a disagio, certamente sta sofferendo. Stiamo ragionando su un personaggio che non vota per protesta, ma non apprezza neppure il governo che ne emerge. Insomma un eterno incontentabile.
Da queste considerazioni è facile pervenire al disagio della modernità, quell’era iniziata nel Novecento dove tutto è fretta. Velocità e accettazione acritica del nuovo, sono espressione del moderno. Ecco gli elementi della crisi sociale che so rende palese in era globalizzata. Benvenuti negli anni Duemila.