Home COMMENTO A LIBRI FAMOSI Pierre Bourdieu, La distinzione – frasi e concetti in sintesi

Pierre Bourdieu, La distinzione – frasi e concetti in sintesi

by Giovanni Carlini
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Pierre Bourdieu, La distinzione – frasi e concetti in sintesi. Prosegue l’opera di riassunto e commento al testo di Bourdieu, da pagina 19 a 21.

La distinzione, testo di Pierre Bourdieu scritto nel 1979 è un libro difficilissimo, ma ancora attuale. Difficile perchè scritto o tradotto male, più che nell’elaborazione del concetto in se stesso. Le frasi, eccezionalmente lunghe, coinvolgono troppe idee prima di raggiungere l’essenza del pensiero da trasmettere. Nonostante questi gravi problemi di comunicazione e con santa pazienza, il “libro di Pierre” è considerato ed è uno dei testi di base nell’analisi sociologica moderna. Trovandoci in queste condizioni è gioco forza dover “fare i conti” con qualcosa che non si può o deve evitare. Grazie Pierre Bourdieu per il contributo dato al nostro pensiero.

Nel precedente articolo di sintesi già pubblicato, il riassunto concetti è giunto fino a pagina 18. In questa meditazione si procedere da 19 a pagina 21.

LE COMPETENZE AUTORIZZATE. Qui la critica coglie l’istituzione scolastica che monopolizza il “sapere ufficale”. Il testo La distinzione non è importante solo per i riflessi culturali nel consumo di cibo. In realtà quest’aspetto è secondario che deriva per logica conseguenza. L’analisi dell’autore coglie prima di tutto il concetto di SAPERE, quindi la distinzione tra scuola e sapere per esperienza. A questo punto si distigue tra un sapere autorizzato (medici, ingegneri, avvocati etc..) e un altro spontaneo e non riconosciuto.

L’obiettivo di Bourdieu  non è tanto focalizzare questa differenza cruciale tra diversi saperi. Certamente il suo focus dichiarato è osservare come e quanto sfoggio derivi dal sapere ufficiale. “Il siluro è lanciato” (si consenta l’eufemismo) contro la scuola che Bourdieu ha studiato a lungo.

Stiamo trattando di un’istituzione formativa che pretende dei riconoscimenti ufficiali senza realmente insegnare a vivere.Si formalizza in queste poche parole la “crisi della scuola”.

La distinzione parte dalla crisi della scuola come Ente formale di formazione ufficiale. Crisi motivata dal bisogno di ufficializzare quanto non insegnato. Questo perchè la pratica non è oggetto di studio. Ne emerge una formazione  teorica, definibile formale. Ecco il punto. L’immagine (la forma ma non sostanza) richiede per forza di cose l’ufficializzazione della formazione tramite titoli di studio appesi al muro in salotto.

Ecco dove Pierre vuole arrivare. Passando dalla scuola e dalla sua dichirata crisi, si arriva alla frattura sociale. Una frattura non spontanea ma voluta. LA FRATTURA SOCIALE E’ UN EVENTO VOLUTO E CERCATO PER DISTINGUERE IL NOI DAL VOI.

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